martedì 29 maggio 2007

Solo 1 utente su 10 usa web 2.0?

Ma è proprio vero che il web 2.0, considerato come il web del social network e della partecipazione, è il vero fenomento di massa della rete di oggi? Se si sta a quano dice uno dei guru del web, e in modo particolare dell'usabilità dei siti, Jakob Nielsen, non sembrerebbe proprio. Secondo uno studio da lui condotto sull'esperienza di navigazione in diversi siti, risulterebbe infatti che gli utenti di un sito si dividono sostanzialmente in tre gruppi: uno che fornisce contributi con regolarità (circa l’1%); un secondo che fornisce contributi occasionalmente (circa il 9%); e la maggioranza che non fornisce quasi mai contributi (il restante 90%). Per definizione, sostiene Nielsen, solo un piccolo numero di utenti ha una qualche probabilità di fare un uso significativo di tutti i nuovi tools di partecipazione. Questo, secondo Nielsen, metterebbe in discussione l'effettivo successo del web 2.0. Chi ha un blog e vive la rete quotidianamente sa che probabilmente quando si parla di reazione attiva nei confronti di un contenuto informativo, allora è verosimile che succeda quanto descritto da Nielsen, ma questo forse non vuol dire che allora web 2.0 è una bufala. Infatti basta parlare non di siti informativi, ma di siti di intrattenimento, che immediatamente il grado di coinvolgimento degli utenti sale. Inoltre web 2.0 non vuol dire solo più partecipazione a un sito di terzi, ma anche più contenuto prodotto da sè, e su questo punto il proliferare dei blogs sembrano confermare il fenomeno web 2.0. Quella di Nielsen è comunque un'analisi attenta e interessante che rispecchia un aspetto del nostro modo di usare la rete, al di là delle mode e dei fenomeni del momento.

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