venerdì 31 agosto 2007

Potrebbe arrivare a breve il GPhone, il cellulare di Google che vive di sola pubblicità

Continuano insistenti le voci che Google starebbe preparando una sua versione di telefonino portatile, il cosidetto GPhone. Da queste voci risulta che l'interesse di Google per questo nuovo prodotto deriverebbe dal fatto che il mobile advertising offrirebbe alla società di Mountain View un rendimento doppio rispetto alle altre forme di pubblicità da essa fornite, soprattutto perché gli ads sono più mirati e personali. Fino ad oggi la strategia di Google nel mondo dei cellulari è stata quella di creare applicazioni mobile per poi farle integrare da produttori e operatori sui loro cellulari. A breve Google potrebbe introdurre nella propria azione di business all'interno del mercato mobile la stessa filosofia che l'ha sempre guidata sul web: offrire servizi a costo zero, creando reddito con la pubblicità. Diventa quindi verosimile l'ipotesi di un telefonino senza costi di abbonamento, finanziato esclusivamente dagli annunci pubblicitari. Pare anche che nei laboratori di ricerca e sviluppo di Google si stia lavorando a un browser web sofisticato dedicato solo ai cellulari. I possibili nuovi GPhone potrebbero avere quindi un browser più efficiente di quelli attualmente disponibili per la navigazione online tramite telefonino, oltre che le altre funzionalità tipiche di Google, tra cui, ovviamente, il suo motore di ricerca, Google maps e altre funzionalità GPS, con optionals che ormai stanno diventando sempre più utilizzati, come la fotocamera e il wifi.

giovedì 30 agosto 2007

Anche in UK acquistabili i programmi tv su iTunes

Apple fa un passo in avanti nel mercato televisivo digitale e lo fa in Gran Bretagna, dove ha annunciato che presto venderà programmi televisivi tramite il suo servizio online iTunes. Questa iniziativa si inserisce nel quadro di una strategia finalizzata a trasformare il negozio online di musica in un rivenditore generale di intrattenimento digitale. L'azienda statunitense già propone il medesimo servizio in USA, e adesso, attivandolo in Gran Bretagna, si propone di diffonderlo anche in Europa. I programmi che saranno da subito disponibili nel Regno Unito saranno quelli come Lost, Desperate Housewives, Ugly Betty e South Park, di cui gli utenti potranno acquistare online i singoli episodi a un prezzo di 1,89 sterline, circa 2,80 euro. Gli utenti potranno scaricare e conservare i programmi, e guardarli in una qualità prossima a quella di un dvd, su computer, su televisione, o sugli iPod di quinta generazione. Al momento Apple ha acquistato i diritti per 28 serie televisive di proprietà della Walt Disney, di Abc, Viacom, Nickelodeon e Paramount Comedy.

mercoledì 29 agosto 2007

In aumento le opportunità per il mobile advertising in USA?

Dati incoraggianti arrivano per il mobile advertising statunitense da una ricerca condotta recentemente da Harris Interactive in collaborazione con Ingenico, che ha voluto testare la situazione sull'utilizzo del proprio cellulare da parte degli americani. Secondo questa ricerca, ormai in USA più di 4 adulti su 5 possiede un telefonino e il 63% dei proprietari di cellulari dichiara che il loro telefonino è molto importante per loro. Interessanti sono i dati emersi a proposito dell'importanza del telefonino per le relazioni interpersonali, dato che il 44% degli intervistati ha dichiarato che il proprio cellulare ha permesso loro di rafforzare i rapporti con gli altri, una percentuale che raggiunge il 63% se si considera solo la fascia di utenti più giovani che vanno dai 18 ai 34 anni. A proposito del mobile advertising invece, solo il 30% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto sul proprio cellulare una pubblicità. Tra tutta la pubblicità ricevuta, quella preferita dagli utenti colpiti è costituita dagli annunci sponsored text link, che compaiono in seguito a una ricerca su internet, ritenuta la forma di pubblicitù più accettabile dal 26% del campione, mentre il 21% gradisce maggiormente gli annunci audio, e il 20% quelli testuali mandati per sms.

martedì 28 agosto 2007

ExpertVillage.com, il video sharing per insegnare e imparare

ExpertVillage è un sito di video-sharing che contiene esclusivamente video didattici, video dove utenti esperti in qualche cosa cercano di insegnare agli altri utenti che vedranno il proprio video un'arte, un'attività, un'azione, una particolare abilità. L'obiettivo è quello di permettere a tutti gli utenti della rete di condividere e accrescere la propria conoscenza, utilizzando un formato comunicativo, quello video, che sta crescendo nella pratica quotidiana della rete, e che è particolarmente efficace quando si tratta di insegnare o imparare qualcosa. Attualmente il sito contiene più di 20.000 video tutorial classificati in 13 categorie diverse: Automotive, Bartending, Beauty and Fashion, Crafts, Food and Drinks, Health and Fitness, Hobbies, Home and Garden, Music, Parenting, Pets, Sports, e Others. Si va dal video in cui si impara come cambiare la batteria della propria auto, alla lezione video di salsa o di cha cha, dal video che insegna a fare le empanadas a quello che insegna a cantare la musica hindustani. Ce n'è per tutti i gusti insomma, e ciascuno a sua volta può diventare un esperto della comunità e caricare propri video didattici, previa registrazione alla comunità. ExpertVillage distribuisce i contenuti video attraverso flash player, fornendo le url dirette ai singoli video ed i codici embed per riproporli nelle proprie pagine web. Il sito è dotato di motore di ricerca ed i contenuti forniti sono prevalentemente in lingua inglese.

lunedì 27 agosto 2007

Presto gli utenti Yahoo potranno spedire sms dalla casella di posta elettronica

Yahoo ha annunciato che con la nuova versione di Yahoo Mail, il servizio email dell'azienda di Sunnyvale, sarà possibile anche mandare sms dalla propria casella di posta elettronica. Attualmente il servizio di posta elettronica di Yahoo risulta essere il più utilizzato della rete con circa 250 milioni di utenti in tutto il mondo. La nuova funzione promessa da Yahoo intende trasfmormare l'utilizzo dell'account email sempre più in uno strumento di social network, basato sulla lista di contatti presenti nella rubrica degli utenti. Con questa strategia infatti la società di Sunnyvale intende contrastare il successo dei siti di social network, come MySpace, YouTube e Facebook, che sta sempre più erodendo la base utenti dei grandi portali. Inizialmente, il servizio con cui gli utenti Yahoo potranno spedire sms sui cellulari dei propri amici dall'account di posta elettronica sarà disponibile in USA, Canada, India e Filippine. Per spedire un messaggio, basterà immettere il numero di telefonino a cui si vuole spedire e scrivere il messaggio, che verrà spedito da Yahoo.

mercoledì 8 agosto 2007

L'in-game advertising fa crescere la brand awareness?

Secondo una recente ricerca condotta da Nielsen Entertainment, una divisione della società Nielsen, e commissionata dall'in-game advertising network Massive Incorporated, una unit di Microsoft, i giocatori che vengono esposti alla pubblicità che si trova all'interno del gioco mentre essi stanno giocando riconoscono il brand dell'inserzionista maggiormente di quelli che non hanno avuto l'esposizione pubblicitaria. La ricerca è stata condotta su circa 600 giocatori di videogames ed ha riguardato pubblcità a prodotti di diversi settori, come automotive, ristoranti e prodotti di tecnologia. Lo studio della Nielsen Entertainment ha anche fatto emergere che nei giocatori sottoposti all'in-game advertising la familiarità con il brand è del 64% più alta dei giocatori non esposti, e l'intenzione all'acquisto è superiore del 41%. Un elemento che può spiegare questi dati è l'alto coinvolgimento che i giocatori vivono durante le fasi del gioco, coinvolgimento che riguarderebbe anche tutto ciò con cui gli utenti interagiscono durante il gioco. Per il mercato dell'in-game advertising, si prevede un fatturato di 2 miliardi di dollari entro il 2012, secondo le stime della Parks Associates.

martedì 7 agosto 2007

Alice ha ora il motore di ricerca per video

Alice ha da poco lanciato il suo motore di ricerca per video, che cerca tra 8 milioni di video indicizzati e provenienti da diverse fonti: Metacafe, YouTube, Alice Dailymotion, Kewego, Veoh, vSocial, MySpace, Grouper, Revver, Libero Video, Jumpcut, Yahoo Video , Google Video, Vimeo e Guba. Sull'homepage di questo nuovo servizio targato alice, vengono riportate in modo ben visibile le ricerche più popolari effettuate attraverso il motore di ricerca e i top video della settimana pubblicati da Alice-Dailymotion. Una volta effettuata la ricerca, ci si trova su una pagina di risultati molto semplificata con il titolo del video, un breve abstract di spiegazione e una piccola miniatura che consente di visualizzare una schermata del video in questione. Cliccando sul titolo del video o sul link chiamato “guarda il video” si viene indirizzati sulla pagina contenente il video stesso sul sito della fonte. Per ogni ricerca è possibile restringere il set di risultati in base alla fonte, sia prima di effettuare la ricerca sia successivamente a questa operazione. Una funzionalità che può essere utile è quella relativa all’elenco delle eventuali ricerche o dei video correlati ad ogni determinata ricerca.

lunedì 6 agosto 2007

Ora su Amazon si vende anche frutta e verdura

Si chiama AmazonFresh e si propone di vendere online cibi freschi come uova, verdure e pesce. E' l'ultima novità lanciata da Amazon, che ha confermato di aver dato il via a questo servizio a Seattle, nell'enclave di Mercer Island, e solo su invito. Un utente che abita in quella zona e viene invitato ada un vicino, può quindi comprare prodotti freschi sul sito di AmazonFresh, e vederseli recapitare in giornata o la mattina del giorno dopo a casa sua. La consegna quotidiana è gratis con un minimo di 50 dollari di spesa, mentre le consegne prima dell'alba sono gratuite con un ordine minimo di 25 dollari. Tra gli articoli offerti da AmazonFresh frutta, verdura, latte, uova, carne, pesce e prodotti freschi biologici. AmazonFresh si propone di fare competition con altri negozi online che vendono questo genere di prodotti come Peapod.com, FreshDirect.com o YourGrocer.com nell'area di New York, ma si sa che la distribuzione quotidiana di questo tipo di prodotti in aree metropolitane è costosa e sconveniente poiché basata su percorsi inefficienti e viaggi impegnativi, e i margini sono estremamente ridotti. Non è un caso che la maggior parte dei servizi di questo tipo opera in perdita, tranne pochi casi fortunati come quello dell'inglese Tesco.

sabato 4 agosto 2007

I conti correnti online in Italia sono più di 10 milioni

Secondo i dati del 14° rapporto di Kpmg Advisory, in Italia a fine 2006 c'erano 10,1 milioni di conti correnti online e 4,1 milioni di conti per il trading, e il tasso di crescita dei due canali era rispettivamente del 7 % e del 5%. Gli italiani che avevano uno o più conti online erano 8 milioni, pari al 13,6% della popolazione italiana, per un volume complessivo nel secondo semestre 2006 di 44 milioni di operazioni fra disposizioni bancarie (23,8 milioni) ed eseguiti di trading (19,9 milioni). Se agli inizi dell'era internet il primo a svilupparsi era stato l'e-trading, ora la crescita più veloce la sta vivendo l'e-banking, che ha registrato negli ultimi 6 mesi del 2006 un incremento del 13%. E se l'e-trading aveva avuto successo per la velocità e il risparmio che lo caratterizzava rispetto ai canali tradizionali, il vantaggio dell'e-banking più apprezzato dagli italiani sembra essere la comodità. Ma quanto costa avere un conto online? 31 euro l'anno pare, circa un sesto del costo dei conti correnti tradizionali. Quindi più economici, ma anche qui l'Italia sembra avere i costi più alti d'Europa, con un costo superiore di circa il 50% rispetto a paesi come la Francia e la Spagna, dove un conto corrente online costa intorno ai 20 euro all'anno. Da ultimo, in base alle stime contenute nel rapporto, entro il dicembre 2007 ci saranno tra gli 11,3 e gli 11,7 milioni di conti e accessi sul web; entro la fine del 2008, saranno tra i 12,3 e i 13,7 milioni mentre le operazioni di e-banking oscilleranno tra i 36 e i 41,8 milioni. In ogni caso, i conti online saranno entro il 2008 più del 30% del totale.

venerdì 3 agosto 2007

Su Second LIfe ora si trova anche lavoro.

Una delle ultime novità che ha fatto parlare ancora una volta di Second Life, è l'utilizzo, da parte della BNL, Gruppo BNP Paribas, anche di questo ambiente virtuale per trovare 500 giovani da assumere e inserire nel proprio organico in tutta Italia. Pare che in 10 giorni siano arrivati 230 cv. L'idea è venuta a Dominique Ronvaux, belga di nascita, ma ormai residente in Italia da tanti anni, che è a capo della comunicazione e del marketing di BNL. In realtà quello in Italia è il secondo esperimento, dato che il primo la banca l'ha fatto in Francia, dove pare abbia avuto un grande successo. L'utilizzo di Second Life per fare colloqui di lavoro rientra probabilmente in una strategia rinnovatrice del Gruppo che ha fatto uscire tutta una serie di nuovi prodotti (un mutuo, un conto, un prestito e un'assicurazione), tutti targati con il marchio "Revolution". Quindi questa scelta ben si addice a una strategia con cui la BNL si vuole presentare come "La banca per un mondo che cambia". Inoltre i giovani che la banca sta cercando devono conoscere molto bene internet e le nuove tecnologie, dato che essi dovranno gestire e sviluppare proprio i canali internet della banca, e tra i valori della banca vi sono quelli dell'originalità e della creatività, che si suppone caratterizzino il popolo di Second Life. Iniziativa molto decifrabile quindi, quella della BNL, e a chi obietta che non si può conoscere veramente una persona con un colloquio di lavoro su Second Life, perché lì ci sono delle identità virtuali e non reali, Dominique Ronvaux risponde che l'identità virtuale può far emergere elementi interessanti dell'identità reale, che altrimenti non emergerebbero, e che comunque il processo di selezione dei candidati parte su Second Life, ma li non si esaurisce, perché in un secondo momento sono previsti anche colloqui face to face nel mondo reale. Di sicuro, che questa iniziativa aiuti o no BNL a trovare le risorse mancanti, essa le ha comunque fatto fare notevoli risparmi nell'azione di recruiting, e, con il battage giornalistico che si è fatto, il ritorno in termini di marketing è stato probabilmente alto, soprattutto nel target che la banca ha di mira adesso, quello dei 30-40enni.

giovedì 2 agosto 2007

Gli RSS sono o non sono un efficace strumento di marketing?

Secondo un'indagine della Forrester Research, tra gli elementi tecnologici di maggior valore che stanno caratterizzando il web 2.0, il gradino più alto del podio, a detta degli intervistati, spetterebbe agli RSS. Infatti il 23% degli intervistati hanno dichiarato che gli RSS hanno un importante valore per il loro business e un terzo di tutti gli intervistati li hanno usato nelle loro azioni di marketing, anche se poi solo il 14% ha misurato la loro efficacia in termini di ROI. Secondo un'altra ricerca, sempre di Forrester Research, fatta in collaborazione con Clickz, emerge che il 40% degli US online marketers hanno fatto uso di RSS, contro una percentuale di appena il 10% nell'anno precedente. Contro quest'utilizzo sempre più diffuso degli RSS e contro la percezione del loro valore, si pone però una ricerca dell'American Advertising Federation, che pone gli RSS all'ultimo posto dela classifica di efficacia di tutti gli strumenti di online marketing. Qual'è la verità allora? Gli RSS funzionano o no per far crescere il proprio business online? Forse una risposta definitiva non c'è ancora e forse proprio per questo in tanti lo stanno usando, proprio per capire di persona se funzionano.

mercoledì 1 agosto 2007

A giugno traffico web in calo in Italia

Dai dati sul traffico degli utenti sul web relativi al mese di giugno e resi noti da Nielsen/NetRatings, emerge un calo del numero di utenti online del 3% rispetto al mese di maggio. In tutto in Italia gli utenti internet attivi sono stati 20,7 milioni, 22,2 se si includono le applicazioni quali gli istant messenger e i media player. Il calo non si è verificato solo nel numero degli utenti attivi, ma anche nel tempo medio dedicato alla navigazione online, sceso a 20 ore e 38 minuti, oltre due ore in meno rispetto a maggio, con un calo in percentuale del 10%. Il calo nei consumi della rete ha riguardato soprattutto i giovani dai 25 e 34 anni, che hanno ridotto di 10 ore il loro tempo mensile trascorso online, e le donne, che hanno passato online 4 ore e 30 minuti in meno rispetto a maggio. Invece gli internauti d'età compresa tra i 12 e i 17 anni hanno fatto registrare un aumento del loro uso della rete, con circa 2 ore in più di navigazione rispetto a maggio.