mercoledì 25 marzo 2009

Più SEO che paid search advertising in US nei prossimi anni

eMarketer ha da poco pubblicato il suo Search Marketing Trends, report che fotografa l'andamento degli investimenti in search marketing sul mercato statunitense. La ricerca suggerisce dati interessanti sullo split di budget allocato sulle diverse azioni di search marketing che le aziende possono mettere in atto e il loro trend di crescita per i prossimi 5 anni. La stima complessiva riguardante il search marketing indica una crescita del fatturato di questo settore del web marketing pari al 15,3% per il 2009, mentre nel 2013 sarà dell'11,9%. Ma se si vanno a confrontare i trends di investimenti delle 2 macroaree che costituiscono il search marketing, la paid search advertising da una parte, e il SEO dall'altra, si nota che, sempre secondo i dati di eMarketer, gli investimenti in SEO aumenteranno di più di quelli nella paid search advertising, e questo in ciascuno dei prossimi 5 anni. Nel 2009 infatti, mentre per la paid search advertising si prevede un incremento del 14,9%, per il SEO si prevede una crescita del 17,7%. Per il 2013 a paid search advertising e SEO vengono attribuite crescite rispettivamente del 10,4% e del 20,3%. Quindi in prospettiva il Search Marketing Trends di eMarketer ci dice non solo che nei prossimi anni si investirà più in SEO che in paid search advertising, ma che il divario tra i due investimenti andrà a crescere a favore del SEO. Nonostante le previsioni, soprattutto se fatte sul medio-lungo periodo, siano sempre da prendere con le molle, i dati comunicati da eMarketer sembrano in linea con altre due tendenze importanti che sembrano attualmente in atto online, quella della crescente importanza dei contenuti di qualità per i motori di ricerca e per il posizionamento dei siti nei loro indici, e quello del crescente uso dei motori di ricerca per trovare, in tempo di crisi economica, il migliore rapporto qualità-prezzo secondo le esigenze specifiche degli utenti, o, in molti casi, i prezzi più bassi di un determinato prodotto. Per entrambe queste tendenze un buon lavoro di SEO può risultare molto importante.

mercoledì 18 marzo 2009

Cresce la fruizione dei contenuti generati dagli utenti

Secondo una recente ricerca di Nielsen Online, la fruizione dei contenuti online generati dagli utenti l'anno scorso ha registrato una crescita significativa in molti paesi. Se infatti si confrontano i dati del consumo online del cosidetto user generated content di dicembre 2008 con quelli di dicembre 2007, si nota che, per esempio in Italia, tale consumo è aumentato del 9,9%. Ma anche in altri paesi europei si notano crescite importanti, come per esempio in Gran Bretagna, che ha fatto registrare un + 10,3%, in Spagna dove c'è stata una crescita del 9,9%, o in Germania, dove la crescita è stata del 12,5%. In numeri assoluti, gi utenti online che fruiscono di contenuti generati da altri utenti sono 16,1 milioni in Italia, 25,6 milioni in Gran Bretagna, 20,2 milioni in Germania, 22,6 milioni in Francia e 17,4 milioni in Spagna. Questi i dati che Nielsen Online ha rilevato con il suo nuovo servizio di monitoraggio BuzzMetrics. Dati che testimoniano non solo il crescente interesse verso l'user generated content rispetto al contenuto messo a disposizione dai produttori di contenuto più tradizionali, ma anche probabilmente lo sviluppo di quei social network che sono spesso campo di coltura dell'user generated content e che, per le loro dinamiche specifiche, favoriscono il consumo del contenuto realizzato dagli utenti.

mercoledì 11 marzo 2009

A gennaio 2009 pubblicità online in Italia in crescita rispetto gennaio 2008

Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio Fcp-Assointernet, gli investimenti in pubblicità online in Italia di gennaio 2009 sono cresciuti del 2% rispetto a quelli sostenuti nel nostro paese nello stesso mese dell'anno scorso. Il fatturato totale registrato nel mercato italiano della pubblicità online è di poco superiore ai 40 milioni di euro. Di questi, più della metà, circa 25 milioni di euro, sono stati spesi in attività di search marketing. Circa 12 milioni di euro sono stati investiti nella display advertising, mentre poco meno di 3 milioni di euro sono andati per l'affiliate marketing. Il canale che ha determinato la crescita complessiva della pubblicità online in Italia è stato quello dei motori di ricerca, mentre sia i banner che l'affiliazione hanno subito un calo, seppur leggero. Infatti la pubblicità sui motori di ricerca a gennaio 2009 è aumentata del 5% rispetto a gennaio 2008, mentre la pubblicità in formato banner è diminuita del 2% e quella legata all'affiliazione ha registrato un calo del 6%. Sembra quindi che anche in questo mese di profonda crisi per l'economia globale, Interner e il web marketing stiano tenendo, e per il momento continuano il trend positivo che ha caratterizzato anche tutto il 2008.

mercoledì 4 marzo 2009

Politica e web: la Camera dei Deputati su YouTube

E' di pochi giorni la notizia che anche la Camera dei Deputati italiana è sbarcata su YouTube con un proprio canale. In pompa magna, con tanto di servizi ai telegiornali, è stato presentato il video-discorso di apertura del canale dell'attuale Presidente della Camera. Ma andando su YouTube si scopre che questo nuovo canale per seguire la politica italiana, visibile a questa pagina, in realtà, nonostante sia in ogni caso una novità degna di nota, ha alcune pecche che fanno riflettere. Innanzitutto ci si aspetterebbe che su un canale che si pone come obiettivo quello di far conoscere meglio ai cittadini quanto succede alla Camera, ci sia un diretta non-stop di tutte le sedute in corso, cosa che mi sembra manchi, e non solo video preconfezionati su cosa è la Camera e video-discorsi di uomini che già si sentono parlare anche troppo in televisione. Se un utente vuole seguire la diretta dei lavori parlamentari deve andare ancora sul sito istituzionale della Camera. Si deve però anche dire che forse la decisione di non pubblicare qui la diretta dei lavori parlamentari della Camera può essere legata a importanti motivazioni sia di carattere tecnico che di policy relativa alla privacy del contenuto trasmesso e degli utenti fruitori dei video. In secondo luogo è preoccupante che, almeno per il momento, non si possano postare commenti ai video; questo è un aspetto che potrebbe far sorgere il sospetto che si tratta di un'operazione di immagine, piuttosto che di un'azione sostanziale per riavvicinare veramente il Palazzo ai cittadini italiani. Da ultimo, l'iniziativa sembra essere ancora molto gestita dall'alto, mentre forse ciò di cui gli italiani hanno più bisogno oggi non è tanto di sapere di più, ma di contare di più.