mercoledì 29 febbraio 2012

Ma quanti cellulari hanno gli italiani?

Un popolo di naviganti e di... uomini e donne al cellulare. Questa una delle istantanee che emergono dalla ricerca Eurispes Rapporto Italia 2012, nella parte che riporta i dati sul possesso di cellulari e smartphone da parte degli italiani. Vediamoli questi dati. L'81,4% degli italiani ha almeno un cellulare, ma solo il 35,4% ne ha solo uno; il 25,7% infatti ne ha due, l'11,5% tre e l'8,8% quattro o pià di quattro. La domanda sorge spontanea: ma cosa se ne fa uno di 3 o 4 cellulari? Si presume che un perchè da qualche parte ci sia... Altro dato interessante presente nella ricerca Eurispes di quest'anno è quello relativo alla diffusione degli smartphone nel nostro paese. Quasi la metà degli italiani, più precisamente il 47%, possiede ormai uno smartphone, e anche qui ci si incomincia a non accontentare, in quanto il 25,4% degli italiani ne ha uno, ma già il 14,5% ne ha 2, il 5% tre, e il 2,1% ben 4. Sono tutti dati che confermano la tendenza in atto ormai da tempo verso una sempre crescente diffusione dell'utilizzo dello smartphone nella vita quotidiana degli italiani, diffusione che già l'anno scorso era abbastanza evidente, come riportato in quest'altro mio post.

mercoledì 22 febbraio 2012

Le famiglie italiane e l'uso della rete

Nel post di settimana scorsa abbiamo visto i dati relativi all'utenza internet italiana nel 2011 e abbiamo visto i numeri relativi alle singole persone. Ora vediamo gli stessi dati, ma relativi alle famiglie, per capire quante famiglie italiane usano la rete e quanto esse la usano. Ebbene, sempre dai dati Audiweb, emerge che nel 2011, il 63,7% delle famiglie italiane con almeno un componente con un'età inferiore ai 74 anni, ha un accesso a Internet da casa, cioé 13,5 milioni di famiglie. Questo dato fotografa una crescita del 7,8% rispetto al 2010 del numero delle famiglie italiane dotate di accesso alla rete. Di questi 13,5 milioni di famiglie, la maggior parte, precisamente il 67,6%, e cioé 9,1 milioni di famiglie, si collega a Internet con un collegamento adsl o con la fibra ottica, ossia può godere di un Internet veloce. Anche questa percentuale fa registrare una crescita rispetto al 2010, pari all'11,5% in più di famiglie con un collegamento a Internet veloce a casa propria. E di queste famiglie che navigano veloci su Internet, la quasi totalità, cioé il 95,1% dei casi, ha un abbonamento flat alla rete. Ma con che strumento le famiglie italiane si collegano a Internet? Ebbene, qui il dato significativo riguarda le chiavette Internet, che ormai sono disponibili in ben 3,4 milioni di famiglie italiane, il 13,2% in più rispetto allo stesso dato del 2010.

mercoledì 15 febbraio 2012

Utenti Internet in Italia: ecco i dati del 2011

Come è andato l'anno appena passato in termini di utilizzo e consumo della rete da parte degli italiani? Qualcosa ci dicono i dati di Audiweb, comunicati qualche settimana fa. Secondo tali dati, nel 2011 ci sono stati in media ogni mese 26,4 milioni di italiani che hanno utilizzato il web, e ogni giorno, facendo una media sull'anno, erano 12,7 milioni gli utenti italiani che andavano online. Entrambi i valori, la media mensile e la media giornaliera, fotografano un incremento dell'utilizzo del web in Italia rispetto al 2010, rispettivamente del 10,7% e del 9,9%. Per quanto riguarda il dato mensile, poi bisogna dire che la tendenza all'aumento sembra continuare, in quanto nell'ultimo mese del 2011 erano 27,2 i milioni di utenti online in Italia. Questi sono i numeri relativi agli utenti attivi, ossia a quelli che hanno usato il web almeno una volta al mese, ma se prendiamo anche gli utenti sporadici, cioé quelli che nell'anno navigano online solo una volta ogni tanto, allora gli utenti Internet italiani salgono a 35,8 milioni, escludendo i bambini al di sotto degli 11 anni e gli anziani al di sopra dei 74 anni, e questo numero rappresenta una crescita del 6,9% rispetto al 2010. Tornando agli utenti attivi, interessanti anche altri due dati. Uno è quello dello strumento di accesso alla rete: in Italia ormai 9,7 milioni di italiani accedono al web via mobile, + 55,4% rispetto al 2010, e di questi quasi un milione utilizza per le sue navigazioni un tablet. L'altro dato interessante è sulla quantità di utilizzo del web: nel giorno medio gli utenti Internet italiani hanno speso online nel 2011 1 ora e 23 minuti, e hanno consultato 164 pagine viste.

mercoledì 8 febbraio 2012

Pubblicità online: nel 2012 in USA sarà sorpasso sulla pubblicità sulla stampa?

Che la pubblicità online stia crescendo un po' dappertutto nel mondo è cosa nota. Ma che in qualche paese gli investimenti in pubblicità online stiano addirittura arrivando a superare quelli fatti nella pubblicità su riviste e quotidiani, beh, è un fatto degno di attenzione. Questo paese non poteva che essere gli USA e il sorpasso pare che sia previsto proprio per il 2012. Questo almeno secondo una ricerca condotta da eMarketer, secondo cui nel 2012 le aziende americano investiranno di più in pubblicità online che in pubblicità su stampa; più precisamente si prevede che per alla fine di quest'anno gli investimenti in pubblicità online raggiungeranno i 39,5 miliardi di dollari, mentre quelli in pubblicità sulla carta stampata si fermeranno a 33,8 miliardi di dollari; l'anno scorso vinceva ancora la pubblicità su carta stampata, con 36 miliardi di dollari di raccolta pubblicitaria, contro i 32 della pubblicità online. E, sempre secondo questa ricerca di eMarketer, una volta avvenuto il sorpasso, il divario tra gli investimenti pubblicitari su Internet e quelli sulla carta stampata è destinato ad aumentare sempre di più, dal momento la pubblicità online si prevede crescerà costantemente nei prossimi anni, mentre la pubblicità su quotidiani e riviste registrerà una contrazione degli investimenti, anche se leggera. Infatti, nel periodo 2012-2016 si prevede che il fatturato della pubblicità online salirà da 39,5 a 62 miliardi di dollari, mentre quello della pubblicità sul cartaceo si prevede scenderà da 33,8 a 32,3 miliardi di dollari. Staremo a vedere se e con che tempi tutte queste previsioni si avvereranno.

mercoledì 1 febbraio 2012

Nuove norme sulla privacy e nuovi termini di servizio per Google

Come già vi potrete essere accorti facendo qualche ricerca su Google o utilizzando uno dei suoi servizi, dal prossimo 1 marzo entreranno in vigore le nuove norme sulla privacy e i nuovi termini di servizio per i prodotti e i servizi di Google. Le nuove norme e i nuovi termini intendono sostituire quasi del tutto le vecchie norme e i vecchi termini specifici per i diversi servizi della società di Mountain View, in modo che, al posto di regole differenti per i differenti servizi, vi siano delle regole uniche per tutti i servizi di Google, fatta eccezione ovviamente per quei casi in cui alcuni servizi particolari richiedano norme ad hoc. Questa modifica Google la spiega con i benefici, in fatto di semplificazione e chiarezza, che ne verranno agli utenti, e questi ci possono essere. Ma uno dei motivi per cui Google ha preso questa decisione è sicuramente anche che regole uniche sono più adatte a quell'integrazione sempre più avanzata dei suoi servizi offerti all'utente che Google sta perseguendo da tempo e che, con l'integrazione tra il motore di ricerca di Google e il suo social network, Google+, farà un ulteriore salto di qualità. Non so chi di voi abbia letto le nuove norme e i nuovi termini. In parte sono le solite cose, ma ci sono alcune cose a mio avviso interessanti da notare. Una di questa è la seguente frase che si trova nelle norme sulla privacy: "Potremmo raccogliere informazioni specifiche del dispositivo (ad esempio modello hardware, versione del sistema operativo, identificatori univoci del dispositivo e informazioni sulla rete mobile, compreso il numero di telefono). Google potrebbe associare gli identificatori del dispositivo o il numero di telefono all’account Google dell’utente." Finalmente Google ammette che non solo ha la possibilità, ma che ci sono buone probabilità che lo faccia, di collegare nome e cognome di un utente (contenuti nell'account) alle informazioni sulle modalità di navigazione dello stesso, cosa che qualcuno in Italia aveva fatto notare a Google più di un anno fa, e che Google tendeva a negare, come spiegato in questo articolo. Un altro elemento interessante da notare è che, secondo i nuovi termini di servizio, la licenza che un utente dà a Google di usare suoi contenuti pubblicati su servizi di Google (come Google Places o Google+) permane anche qualora l’utente smettesse di utilizzare quei servizi (come scritto nel paragrafo "I contenuti dell'utente nei nostri servizi"); ci si potrebbe chiedere: è perché mai Google dovrebbe avere questa licenza anche quando l'utente smette di usare i suoi servizi? La privacy, si sa, su Internet, e su Google, è un bene molto difficile da salvaguardare. E le nuove norme sulla privacy e i nuovi termini di servizio di Google possono essere un'ulteriore occasione per imparare qualcosa di più su come controllare i nostri dati che passiamo a Google. Nel paragrafo "Trasparenza e libertà di scelta" delle nuove norme sulla privacy, ci sono dei link a pagine dove ogni utente può agire per accrescere la protezione della propria pivacy, link che consiglio di seguire per avere una maggiore consapevolezza del controllo che come utenti possiamo avere delle nostre informazioni date a Google mentre utilizziamo i suoi servizi. Per chi invece fosse interessato a leggere tutte le nuove norme sulla privacy e tutti i nuovi termini di servizio di Google, questo è il link alle prime e questo il link ai secondi.