mercoledì 25 novembre 2009

Google Chrome OS, il nuovo sistema operativo di Google

Google ha lanciato ufficialmente il suo nuovo sistema operativo: Google Chrome OS. Si tratta di un sistema operativo open source, che Google promette essere molto leggero, veloce e sicuro, con un'interfaccia semplice e essenziale, in perfetto stile Google. Google Chrome OS è compatibile con processori x86 e ARM ed è basato su kernel Linux. I due principici base che hanno guidato lo sviluppo di questo nuovo prodotto Google sembrano essere la velocità di accesso alle informazioni, la possibilità di accedere ad esse da qualsiasi posto e il suo essere basato sul web. L'intenzione è infatti quella di offrire agli utenti un sistema operativo che si avvia in pochi secondi e che permette di accedere a tutte le applicazioni via web senza preoccuparsi di installare programmi o di fare file di back up. Sul nuovo sistema operativo targato Google funzioneranno tutte le applicazioni basate sul web, che si assicura saranno compatibili con i browser standard su Windows, Mac e Linux. Il web sarà la piattaforma di sviluppo anche per gli sviluppatori. Uno degli elementi che suscita i maggiori dubbi e i maggiori interrogativi è il fatto che Google Chrome OS girerà sul alcuni netbook appositi che dovranno essere acquistati dagli utenti, anche se l'intenzione è poi di permettere di usare il nuovo sistema operativo su computer di qualsiasi tipo e di qualsiasi dimensione. Google sta già lavorando con diversi produttori per rendere disponibili i nuovi netbook entro la fine del 2010. Per ulteriori informazioni su Google Chrome OS, è possibile leggere quanto è stato scritto sul nuovo prodotto sul blog ufficiale di Google.

mercoledì 18 novembre 2009

I siti di News Corporation escono da Google?

La News Corporation, colosso editoriale capitanato da Robert Murdoch, ha annunciato, per bocca del suo Chief Digital Officer Jonathan Miller, che nei prossimi mesi toglierà le pagine di tutti i propri siti dal database di Google e non permetterà più al motore di ricerca di Mountain View di indicizzare le nuove pagine dei suoi siti. Questo significa che tra qualche mese le pagine di siti come quello del Wall Street Journal, del New York Post, del The Times o del Daily Telegraph potrebbero non essere più raggiungibili da Google. Per i siti della News Corporation questo comporterebbe una perdita di circa il 25% del traffico attuale, che è la percentuale di visite che essi oggi ricevono da Google. Ma in cambio la News Corporation è sicura in questo modo di provocare perdite di visitatori e di market share anche a Google, forse a vantaggio di Bing, che pare pronta ad accogliere in esclusiva tutti quegli editori stanchi di offrire gratuitamente attraverso Google tutte il loro lavoro editoriale. Bing, secondo alcune indiscrezioni, starebbe pensando di portare avanti la ricerca su un nuovo standard che dovrebbe sostituire quella del classico robot txt, e chiamata Automated Content Access Protocol (ACAP). Questo nuovo protocollo potrebbe permettere ad autori ed editori di decidere e imporre condizioni e termini d'uso a motori di ricerca e ad altri eventuali aggregatori di news online. Ad esso paiono interessati anche molti editori europei, convinti di dover trovare un altro modello di business rispetto a quello della fruizione gratuita delle news online in cambio di pubblicità, modello che per ora sembra non funzionare e non soddisfare gli editori. Se veramente News Corporation renderà operativa questa sua decisione e se sarà seguita anche da altri editori, statunitensi e europei, si potrebbe assistere, per la prima volta dopo mesi e mesi, a un momento di difficoltà da parte del colosso di Mountain View.

mercoledì 11 novembre 2009

Accordo LinkedIn-Twitter per un'integrazione delle due piattaforme

Twitter e LinkedIn hanno deciso di unire le loro forze sul mercato in forte crescita dei social networks. Il cuore dell'accordo consiste nel dare agli utenti la possibilità di comunicare contemporaneamente su entrambe le piattaforme. Quando gli utenti aggiorneranno il loro profilo su LinkedIn, questo aggiornamento potrà comparire anche su Twitter e quando essi posteranno dei tweets su Twitter, questi ultimi potranno essere mandati anche ai contatti di LinkedIn. Qui è possibile avere maggiori delucidazioni su come attuare questa integrazione lato user sulle due piattaforme. Il fine dell'accordo è quello di unire le potenzialità delle due piattaforme di social networks per ampliare le capacità comunicative degli utenti e per permettere loro un uso più semplificato e più facile ad entrambe. In questo modo gli utenti potranno raggiungere in modo più veloce e immediato una platea più ampia di interlocutori, andando ad unire contatti più personali a contatti più business. E' un'opzione che può piacere ad alcuni e che sicuramente aumenta il potere di gestione della propria comunicazione online degli utenti, anche se non si può escludere che alcuni forse preferiranno ancora tenere distinti questi loro due mondi.

mercoledì 4 novembre 2009

Google Sidewiki, liberi commenti in libero web

Google ha da poco lanciato una nuova funzionalità all'interno della sua toolbar: Sidewiki. Si tratta della possibilità, per tutti gli utenti che hanno installato sul proprio pc la toolbar di Google, di aggiungere commenti, considerazioni e opinioni personali a qualsiasi pagina web che essi visitino e, nel contempo, vedere i commenti scritti da tutti gli altri utenti che hanno usufruito della stessa funzione sulla stessa pagina web. Come funziona? All'interno della toolbar di Google, c'è un'iconcina con la classica "nuvoletta da fumetto", cliccando su quell'icona, nella parte sinistra della pagina web che si sta visitando, compare una colonna con un box dove scrivere quello che si ha intenzione di dire su quella pagina, e con tutti gli altri commenti postati da altri utenti. In questo modo, tutti quelli che hanno la toolbar di Google possono condividere le proprie opinioni, in real time e senza nessun filtro, su una determinata pagina web con tutti gli altri utenti che usano la stessa funzione. Si tratta quindi di una funzione che dà ulteriore potere agli utenti "consumatori" delle pagine web, di criticarle, incensarle o semplicemente di intervenire sul contenuto pubblicato, e toglie ulteriori margini di controllo da parte degli editori del sito, siano essi editori veri e propri, siano esse aziende o altre istituzioni, che non avranno alcun modo di controllare questi commenti visibili a tutti gli utenti che usano la toolbar di Google. Qui è possibile leggere di più sulle caratteristiche di Google Sidewiki.