mercoledì 29 ottobre 2008

Il mercato digitale in Italia vale miliardi di euro

Secondo una ricerca presentata dalla School of Management del Politecnico di Milano, i mercati legati ai media digitali in Italia stanno assumendo, nel settore consumer, dimensioni significative. L'indagine s'è proposta di mettere sotto la lente d'ingrandimento i 3 grandi mercati digitali principali che interessano il mondo consumer: quella della pubblicità veicolata su media digitali, quello dell'ecommerce e quello dei contenuti digitali. Rispettivamente queste 3 aree muovono un giro di affari di 1, di 5 e di 3,4 miliardi di euro. Questi valori indicano un mercato digitale, cioé basato sulle 3 piattaforme digitali principali: internet, cellulari e tv digitali, che ormai sta uscendo da una caratterizzazione di nicchia per assumere la fisionomia di mercato di massa, tra l'altro con tassi di crescita che altri mercati, magari anche più grandi, invidiano. Ognuno dei 3 settori del mercato digitali sembra avere uno o più canali privilegiati di espansione: le tv digitali e il mobile per i contenuti premium, internet e il mobile per l'advertising, internet per l'ecommerce. Per quanto riguarda nello specifico la pubblicità sulle piattaforme digitali, nel 2007 essa ha costituito circa il 12% del fatturato totale della mercato pubblicitario italiano.

mercoledì 22 ottobre 2008

Sempre più internet e cellulare per gli adolescenti italiani

Secondo i dati di una ricerca effettuata dalla Doxa su un campione di circa 1.400 adolescenti italiani e intitolata Teen08, i ragazzi italiani di età compresa tra 14 e 18 anni si avvicinano sempre di più a internet e cellulari e li usano sempre più assiduamente. Infatti dall'indagine emerge che l'80% dei ragazzi intervistati ha la connessione a internet nella propria casa, che viene usata quotidianamente dal 43% di loro, mentre gli adolescenti che possiedono un cellulare sono l'89% del totale. Questo crescente utilizzo dei nuovi media non va a scapito della televisione, che continua a intercettare buona parte dell'attenzione degli adolescenti italiani, ma dei quotidiani e delle riviste. Infatti, stando ai dati dell'indagine Doxa, i teenager italiani vedono la televisione in media per 110 minuti al giorno, mentre solo il 26% di loro ha affermato di leggere i quotidiani. Questi dati non vogliono necessariamente dire che sta diminuendo la lettura e la fruizione di informazione da parte dei ragazzi, in quanto molto spesso essi ne fruiscono proprio sul web o sul telefonino, dal momento che forse questi media hanno un modo di comunicare più veloce, immediato e informale, che si avvicina di più alle loro esigenze comunicative. Questo è confermato dal dato relativo alla percentuale di ragazzi con un proprio blog personale, pari al 37% del campione intervistato.

mercoledì 15 ottobre 2008

Pubblicità online mondiale cresciuta del 15,2% nel primo semestre del 2008

Secondo i dati comunicati da IAB (Interactive Advertising Bureau) e PWC (PricewaterhouseCoopers), il fatturato mondiale della pubblicità online nel primo semestre del 2008 è stato di 11,5 miliardi di dollari, con un aumento del 15,2% rispetto al primo semestre del 2007. A trainare il settore sono ancora il search advertising, che ha fatto registrare 5,1 miliardi di dollari di ricavi, con un +24% sullo stesso periodo del 2007, e il display advertising, che ha creato un giro d'affari di 3,8 miliardi di dollari, con una crescita del 19% rispetto al primo semestre del 2007. Considerati come display advertising sono anche tutte le iniziative di sponsorizzazione e i video digitali, la cui fetta di fatturato è cresciuta da 100 a 345 milioni di dollari in un anno, con un incremento del 245% se si confrontano i primi 6 mesi del 2008 con i primi 6 del 2007. A livello di quote di mercato, cresce la fetta del search advertising, che passa dal 41% del fatturato totale al 44%, mentre rimane pressoché costante la percentuale degli investimenti in email marketing, pari al 2% del totale degli investimenti in online marketing. Per quanto riguarda il panorama dei settori industriali, crescono gli investimenti in online advertising nei settori del retail, della finanza e dell'intrattenimento, mentre calano quelli del settore telecom, automotive e informatica. Qui è possibile trovare altri dati più dettagliati sui rilevamenti di IAB e PWC.

mercoledì 8 ottobre 2008

Google Chrome, il browser di Google

Era annunciato da tempo e adesso è pronto e disponibile online nella versione beta a questa pagina. E' il browser di Google, chiamato Google Chrome, naturalmente opensource, che costituisce l'ultima delle mille applicazioni inventate dalla società di Mountain View per estendere ancora di più il proprio dominio sul web. E si tratta anche di una delle sfide più forti lanciate al vecchio concorrente, Microsoft, proprio sul suo terreno, proprio nel settore dove Microsoft ha un dominio incontrastato da anni, quello dei browser. Tanto più se si pensa che con il suo nuovo prodotto Google mirerà in futuro a incorporare nel browser le funzioni di programmi come Outlook, Word, Excel, Windows Media Player, tutti gli elementi cioé che formano il dominio software di Microsoft. Nei proclami che hanno accompagnato il lancio, Google presenta il proprio browser come pensato per quello che internet è diventato oggi, non più una massa di pagine scritte tra cui navigare, ma un mondo di molteplici applicazioni interattive con cui si fanno innumerevoli azioni. Un tempo sul web si cercava e si leggeva, ora si scrive, si chatta, si compra, si gioca, si ascoltano file audio, si guardano video, si crea contenuto multimediale. Le caratteristiche di Google Chrome sono quelle che hanno guidato la realizzazione di tutte le applicazioni di Google: semplicità di utilizzo, velocità, essenzialità. Ma poi ci sono anche alcuni accorgimenti per rendere più sicura la navigazione, come l'idea delle diverse schede in ambienti isolati e un'attenzione particolare ai siti "pericolosi". E c'è anche un potente motore JavaScript, chiamato V8, che permetterà l'utilizzo delle applicazioni web di prossima generazione, impossibili da eseguire con gli attuali browser. Interessante infine una funzione prevista, denominata "Incognito" che, secondo quanto afferma Google, permetterà di navigare senza lasciare tracce. Come sempre nello spirito di Google, il lancio di questo nuovo prodotto non costituisce la fine dei lavori, ma l'inizio di un ulteriore sviluppo che sarà basato sui feedback degli utenti.

mercoledì 1 ottobre 2008

Gli italiani si fidano di pagare con il cellulare?

Nel mondo cresce l'uso dei cellulari, ma rimane bassa la fiducia che gli utenti pongono in essi. Questo in sintesi uno dei risultati di una ricerca recente condotta da Unisys sul mercato security. L'indagine, condotta su un campione di più di 13.000 persone sparse un po' in tutto il mondo, ha voluto anche misurare il grado di percezione di sicurezza che gli utenti mobile hanno in riferimento all'utilizzo dei disposiivi mobili per effettuare transazioni. E dai risultati della ricerca che riguardano l'Italia, si evince che il livello di sicurezza percepita dagli utenti mobile italiani è molto basso. Solo il 2% del campione infatti si dichiara molto fiducioso nella sicurezza delle transazioni mobile, il 17% si sente abbastanza sicuro, il 25% non molto sicuro, il 36% per nulla sicuro e il 15% non è in grado di dare una risposta. Passando dalla percezione della sicurezza all'uso effettivo dei dispositivi mobili per effettuare pagamenti, la ricerca ci dice che solo il 4% degli italiani utilizza un cellulare, un PDA o uno smartphone per pagare bollette, fare transazioni bancarie o shopping in rete. Se si vanno a vedere poi i risultati a livello mondiale, il 71% del campione intervistato non utilizza mai i dispositivi mobili per fare operazioni bancarie o acquisti online. Insomma, i più di 3,3 mliardi di cellulari attivi in tutto il mondo sono usati per fare sempre più cose, ma non per muovere denaro.