mercoledì 27 luglio 2011

Blogger e Picasa si trasformeranno in Google Blogs e Google Photos?

Secondo quanto riferito da Mashable qualche settimana fa, sarebbe prossima un'imponente operazione di rebranding di alcuni grandi servizi di Google. Tra questi, anche Picasa e Blogger, che dovrebbero assumere i nuovi nomi di Google Photos e Google Blogs. L'operazione tuttavia dovrebbe coinvolgere anche altri servizi, magari meno noti e meno usati dei due citati sopra, ma non tutti; per esempio, YouTube, che è sempre di proprietà di Google, dovrebbe rimanere YouTube. I servizi cui sarà sostituito il brand non dovrebbero subire modifiche sostanziali nelle loro funzionalità e nelle loro modalità di utilizzo. Ma perché questo rebranding? Da quello che trapela, per aiutare il lancio pubblico del nuovo social network della società di Mountain View, Google+, che dovrebbe avvenire a breve; qualcuno fa la data del 31 luglio, ma staremo a vedere. Il rebranding effettivamente permetterebbe di inserire servizi importanti come quelli di Blogger e Picasa in Google+, facendoli apparire, anche a livello di brand, come parti integranti della nuova piattaforma. Non rimane che aspettare il corso degli eventi per capire se e come tutto ciò avverrà e per quali motivi.

mercoledì 20 luglio 2011

Qualche dato su media, informazione e giornalismo in Italia

In un rapporto Censis/Ucsi intitolato I media personali nell'era digitale, sono contenuti alcuni dati interessanti sul rapporto tra i media e l'informazione tra gli italiani. L'indagine ha cercato di individuare quali media gli italiani usano principalmente per informarsi, e le risposte che sono emerse fotografano un popolo che utilizza ancora la televisione come fonte principale d'informazione, per l'80,9% dei suoi componenti, ma questa percentuale scende fino al 69,2% se si considera solo la popolazione giovanile, che tende ad usare sempre di più, come nuove fonti informative, Google e i motori di ricerca, per il 65,7%, e Facebook, per il 61,5%; quindi sembra che per gli italiani più giovani Internet sia destinato a diventare il media dove raccogliere, leggere ed approfondire le notizie. Ma da mettere in relazione a questo dato sulle fonti informative usate dagli italiani, nel rapporto ci sono altri dati interessanti sulla percezione che gli italiani hanno dei giornalisti nostrani; sebbene l'80% li consideri molto o abbastanza informati, il 76,8% competenti, e il 71,7% chiari nell'esposizione dei fatti, per il 67,2% degli italiani i giornalisti sono poco indipendenti e per il 49,8% poco affidabili, e questo probabilmente contribuisce a spostare utenti dai media tradizionali a Internet, che invece viene percepito come un media più libero che offre fonti più indpendenti; inoltre il 76,3% ritiene che i giornalisti abbiano smanie di protagonismo eccessive e il 67,8% li ritiene molto o abbastanza spregiudicati. Come a dire, non solo le caratteristiche del media ne determinano l'evoluzione, ma anche la qualità delle persone che ci stanno dietro.

mercoledì 13 luglio 2011

Skype-Facebook, un'elleanza che si consolida contro Google

Skype e Facebook, e quindi anche Microsoft, cercano di forzare i tempi delle integrazioni possibili tra le loro piattaforme e i loro ambienti, per cercare di frenare sul nascere i tentativi di Google di avere una voce significativa in capitolo anche nell'ambito del "social web". Già nell'ultima versione di Skype era stata inserita la possibilità di chattare con i propri amici di Facebook, ora arriva un'integrazione della tecnologia di Skype all'interno del social network. E' infatti possibile da qualche giorno effettuare su Facebook delle videochiamate con tecnologia Skype, funzionalità che si può provare a partire da questa pagina. Oltre alla videochat, Facebook ha recentemente introdotto anche la possibilità di effettuare delle chat di gruppo. Mosse che, oltre a essere parte di un processo di integrazione partito tempo fa, possono essere lette anche come risposte all'accellerata data da Google sul fronte "social", con il lancio del bottone +1 e con l'introduzione, nel suo progetto "social" Google+, per ora ancora in fase beta e con accesso limitato, di altre innovative funzionalità come Hangout, che permette di fare delle video chiamate di gruppo. Insomma, sullo sviluppo di nuove funzionalità "social" per gli utenti, si sta giocando una grande parte della sfida tra i due colossi attuali del web.

mercoledì 6 luglio 2011

Dropbox e i problemi relativi a sicurezza, privacy e utilizzo dei dati degli utenti

E' indubbio il successo che sta avendo su web, un poco più dubbio è il suo comportamento relativo a sicurezza, privacy e utilizzo dei dati degli utenti. Sto parlando di Dropbox, il comodo servizio per la conservazione e la condivisione tra più utenti di files e documenti di vario formato. Negli ultimi mesi infatti il noto servizio ha ricevuto diverse accuse sul suo modo di gestire i dati e i contenuti degli utilizzatori del servizio. Prima è arrivata l'accusa di non proteggere adeguatamente i dati personali e i contenuti degli utenti e di garantire un livello di sicurezza informatica molto basso; poi c'è stato il bug per cui, per 4 ore, è stato possibile accedere agli account Dropbox con qualsiasi password; e infine una modifica ai termini di utilizzo del servizio, con cui pare che Dropbox si arrogasse il diritto di utilizzare con molta libertà tutte le informazione e i contenuti degli utenti iscritti al servizio; modifica che è stata cancellata e al cui posto Dropobox ha inserito un nuovo paragrafo in cui si precisa che l'utente registrato a Dropbox è l'unico proprietario e responsabile delle informazioni e dei contenuti condivisi tramite il servizio, e che tali contenuti o tali informazioni non possono essere cedute a terzi se non nel caso in cui questi terzi siano delle società partner di Dropbox che devono avere accesso ai dati per migliorare la qualità del servizio, condizione tra l'altro anch'essa dai confini incerti e "forzabili" da parte dei mal intenzionati; qui è possibile leggere l'ultimo testo aggiornato relativo alle condizioni di utilizzo del servizio, mentre su questa pagina è possibile consultare la policy sulla privacy. Non si sa se gli ultimi interventi correttivi e gli ultimi passi indietro di Dropbox stiano a significare un reale e progressivo miglioramento del livello di sicurezza e di privacy per gli utenti che usano il servizio, o se non siano solo degli artifici temporanei per placare le accuse ricevute, ma fatte all'interno di un orientamento generale, da parte di Dropbox, di cercare di utilizzare più liberamente dati e contenuti degli utenti per fini commerciali.