mercoledì 18 novembre 2009

I siti di News Corporation escono da Google?

La News Corporation, colosso editoriale capitanato da Robert Murdoch, ha annunciato, per bocca del suo Chief Digital Officer Jonathan Miller, che nei prossimi mesi toglierà le pagine di tutti i propri siti dal database di Google e non permetterà più al motore di ricerca di Mountain View di indicizzare le nuove pagine dei suoi siti. Questo significa che tra qualche mese le pagine di siti come quello del Wall Street Journal, del New York Post, del The Times o del Daily Telegraph potrebbero non essere più raggiungibili da Google. Per i siti della News Corporation questo comporterebbe una perdita di circa il 25% del traffico attuale, che è la percentuale di visite che essi oggi ricevono da Google. Ma in cambio la News Corporation è sicura in questo modo di provocare perdite di visitatori e di market share anche a Google, forse a vantaggio di Bing, che pare pronta ad accogliere in esclusiva tutti quegli editori stanchi di offrire gratuitamente attraverso Google tutte il loro lavoro editoriale. Bing, secondo alcune indiscrezioni, starebbe pensando di portare avanti la ricerca su un nuovo standard che dovrebbe sostituire quella del classico robot txt, e chiamata Automated Content Access Protocol (ACAP). Questo nuovo protocollo potrebbe permettere ad autori ed editori di decidere e imporre condizioni e termini d'uso a motori di ricerca e ad altri eventuali aggregatori di news online. Ad esso paiono interessati anche molti editori europei, convinti di dover trovare un altro modello di business rispetto a quello della fruizione gratuita delle news online in cambio di pubblicità, modello che per ora sembra non funzionare e non soddisfare gli editori. Se veramente News Corporation renderà operativa questa sua decisione e se sarà seguita anche da altri editori, statunitensi e europei, si potrebbe assistere, per la prima volta dopo mesi e mesi, a un momento di difficoltà da parte del colosso di Mountain View.

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