mercoledì 1 febbraio 2012

Nuove norme sulla privacy e nuovi termini di servizio per Google

Come già vi potrete essere accorti facendo qualche ricerca su Google o utilizzando uno dei suoi servizi, dal prossimo 1 marzo entreranno in vigore le nuove norme sulla privacy e i nuovi termini di servizio per i prodotti e i servizi di Google. Le nuove norme e i nuovi termini intendono sostituire quasi del tutto le vecchie norme e i vecchi termini specifici per i diversi servizi della società di Mountain View, in modo che, al posto di regole differenti per i differenti servizi, vi siano delle regole uniche per tutti i servizi di Google, fatta eccezione ovviamente per quei casi in cui alcuni servizi particolari richiedano norme ad hoc. Questa modifica Google la spiega con i benefici, in fatto di semplificazione e chiarezza, che ne verranno agli utenti, e questi ci possono essere. Ma uno dei motivi per cui Google ha preso questa decisione è sicuramente anche che regole uniche sono più adatte a quell'integrazione sempre più avanzata dei suoi servizi offerti all'utente che Google sta perseguendo da tempo e che, con l'integrazione tra il motore di ricerca di Google e il suo social network, Google+, farà un ulteriore salto di qualità. Non so chi di voi abbia letto le nuove norme e i nuovi termini. In parte sono le solite cose, ma ci sono alcune cose a mio avviso interessanti da notare. Una di questa è la seguente frase che si trova nelle norme sulla privacy: "Potremmo raccogliere informazioni specifiche del dispositivo (ad esempio modello hardware, versione del sistema operativo, identificatori univoci del dispositivo e informazioni sulla rete mobile, compreso il numero di telefono). Google potrebbe associare gli identificatori del dispositivo o il numero di telefono all’account Google dell’utente." Finalmente Google ammette che non solo ha la possibilità, ma che ci sono buone probabilità che lo faccia, di collegare nome e cognome di un utente (contenuti nell'account) alle informazioni sulle modalità di navigazione dello stesso, cosa che qualcuno in Italia aveva fatto notare a Google più di un anno fa, e che Google tendeva a negare, come spiegato in questo articolo. Un altro elemento interessante da notare è che, secondo i nuovi termini di servizio, la licenza che un utente dà a Google di usare suoi contenuti pubblicati su servizi di Google (come Google Places o Google+) permane anche qualora l’utente smettesse di utilizzare quei servizi (come scritto nel paragrafo "I contenuti dell'utente nei nostri servizi"); ci si potrebbe chiedere: è perché mai Google dovrebbe avere questa licenza anche quando l'utente smette di usare i suoi servizi? La privacy, si sa, su Internet, e su Google, è un bene molto difficile da salvaguardare. E le nuove norme sulla privacy e i nuovi termini di servizio di Google possono essere un'ulteriore occasione per imparare qualcosa di più su come controllare i nostri dati che passiamo a Google. Nel paragrafo "Trasparenza e libertà di scelta" delle nuove norme sulla privacy, ci sono dei link a pagine dove ogni utente può agire per accrescere la protezione della propria pivacy, link che consiglio di seguire per avere una maggiore consapevolezza del controllo che come utenti possiamo avere delle nostre informazioni date a Google mentre utilizziamo i suoi servizi. Per chi invece fosse interessato a leggere tutte le nuove norme sulla privacy e tutti i nuovi termini di servizio di Google, questo è il link alle prime e questo il link ai secondi.

Nessun commento: