mercoledì 25 gennaio 2012

Sopa, Pipa e il rischio di censura alla rete, in USA e nel resto del mondo

Già un risultato lo hanno ottenuto, quello di scatenare una forma di protesta del web senza prcedenti. Sto parlando delle due proposte di legge chiamate Sopa (Stop Online Piracy Act), conosciuta anche come E-Parasites Act (Enforcing and Protecting american rights against sites intent on theft and exploitation) e Pipa (Protect Ip Act), proposte che dovevano essere discusse al Congresso americano proprio in questi giorni ma che, grazie alla protesta scatenatasi in rete, per il momento rimangono lì sul tavolo e la discussione su di essa è stata rinviata a data da destinarsi. Perché queste due proposte di legge hanno scatenato la protesta ecclatante del web? Perché, con il pretesto di combattere la pirateria e la violazione del copyright, esse introducono dei poteri per i detentori di materiale sotto copyright che potrebbero restringere in modo significativo gli spazi di libertà per siti e utenti internet. In pratica si darebbe la possibilità, a coloro che posseggono materiale protetto da copyright, la possibilità di bloccare i siti web, non solo americani, ma anche stranieri, che pubblicano il materiale protetto da copyright, come canzoni, video, applicazioni, e, perché no, anche testi. La rimozione dei contenuti potrebbe avvenire senza l'intervento della magistratura, e quindi senza neanche dare la possibilità ai titolari di siti di difendere la propria scelta editoriale. Se un utente pubblica, su un suo sito o su altri siti come Facebook o YouTube, link, citazioni o altro materiale che fa riferimento a contenuto protetto da copyright, rischierebbe fino a 5 anni di carcere. Inoltre, sempre secondo i due testi di Sopa e Pipa, il governo americano potrebbe chiedere agli Internet Provider di bloccare l'accesso ai siti che violano le norme o bloccare i canali di finanziamento di quei siti. Contro la Sopa e la Pipa, ci sono già state diverse forme di protesta e di sciopero, cui hanno aderito anche Wikipedia, Google, Yahoo! e Mozilla. Ora non si sa quanta strada faranno queste leggi, anche tenuto conto del fatto che lo stesso presidente degli Stati Uniti, ha espresso perplessità sulle due proposte di legge, però sta di fatto che esse, nel caso in cui dovessero essere approvate, limiterebbero di molto la libertà di espressione in rete, ma non solo; probabilmente assesterebbero un colpo pesantissimo allo slancio innovatico di Internet e alla sicurezza degli utenti. E anche se queste due leggi andassero a finire su un binario morto, come adesso potrebbe sembrare, il fatto che in diversi paesi democratici, Italia compresa, ogni tanto vengano proposte norme che rischiano di mettere in discussione la libertà della rete, è di per sé un fatto significativo che non solo dovrebbe far riflettere e far rimanere sempre vigili su quanto i poteri ogni tanto tentano di decidere sulla rete, ma che denota anche che ci sono ancora delle questioni aperte sul quadro normativo in cui si muove il web, come quello del diritto d'autore, che meritano di ricevere risposte innovative, partecipate e serie che però non mettano in dubbio la libertà della rete. Su questo sito, in inglese, si può rimanere aggiornati sull'evolversi della situazione e sulle proteste che via via,se necessario si continueranno a organizzare in rete contro Sopa e Pipa.

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