venerdì 3 agosto 2007

Su Second LIfe ora si trova anche lavoro.

Una delle ultime novità che ha fatto parlare ancora una volta di Second Life, è l'utilizzo, da parte della BNL, Gruppo BNP Paribas, anche di questo ambiente virtuale per trovare 500 giovani da assumere e inserire nel proprio organico in tutta Italia. Pare che in 10 giorni siano arrivati 230 cv. L'idea è venuta a Dominique Ronvaux, belga di nascita, ma ormai residente in Italia da tanti anni, che è a capo della comunicazione e del marketing di BNL. In realtà quello in Italia è il secondo esperimento, dato che il primo la banca l'ha fatto in Francia, dove pare abbia avuto un grande successo. L'utilizzo di Second Life per fare colloqui di lavoro rientra probabilmente in una strategia rinnovatrice del Gruppo che ha fatto uscire tutta una serie di nuovi prodotti (un mutuo, un conto, un prestito e un'assicurazione), tutti targati con il marchio "Revolution". Quindi questa scelta ben si addice a una strategia con cui la BNL si vuole presentare come "La banca per un mondo che cambia". Inoltre i giovani che la banca sta cercando devono conoscere molto bene internet e le nuove tecnologie, dato che essi dovranno gestire e sviluppare proprio i canali internet della banca, e tra i valori della banca vi sono quelli dell'originalità e della creatività, che si suppone caratterizzino il popolo di Second Life. Iniziativa molto decifrabile quindi, quella della BNL, e a chi obietta che non si può conoscere veramente una persona con un colloquio di lavoro su Second Life, perché lì ci sono delle identità virtuali e non reali, Dominique Ronvaux risponde che l'identità virtuale può far emergere elementi interessanti dell'identità reale, che altrimenti non emergerebbero, e che comunque il processo di selezione dei candidati parte su Second Life, ma li non si esaurisce, perché in un secondo momento sono previsti anche colloqui face to face nel mondo reale. Di sicuro, che questa iniziativa aiuti o no BNL a trovare le risorse mancanti, essa le ha comunque fatto fare notevoli risparmi nell'azione di recruiting, e, con il battage giornalistico che si è fatto, il ritorno in termini di marketing è stato probabilmente alto, soprattutto nel target che la banca ha di mira adesso, quello dei 30-40enni.

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