La Generic Names Supporting Organization (GNSO) in seno ad ICANN sta lavorando su una proposta di normativa atta a stabilire le regole di registrazione dei domini internet.
La bozza si può scaricare qui e al suo interno ci sono dei punti che hanno sollevato dei dubbi e delle proteste da parte di IP Justice.
In particolare allarma la proposta di impedire la creazione di certi nomi di domini contrari a un concetto di public policy, un po' vago, ma codificato all'interno dell'Icann. La suddetta public policy in realtà sarebbe intesa dall' organismo interno all'ICANN formato dai delegati dei governi, chiamato Governmental Advisory Committee (GAC), come un sistema che rende fuorilegge tutto ciò che richiama odio, razzismo, discriminazione di qualsiasi genere, e attività criminali.
Il GAC prevede che "se il GAC o singoli membri esprimono preoccupazioni formali su nuove richieste di registrazione specifiche, ICANN dovrà bloccare il processo di registrazione fino a quando le preoccupazioni del GAC non siano state risolte in modo soddisfacente per il GAC stesso o per il governo relativo."
Per IP Justice tutto questo si traduce nella possibilità, per un qualsiasi paese aderente, di impedire la registrazionedi specifici domini a propria discrezione, una eventualità che configurerebbe una forma di censura. L'obiettivo di ICANN è invece quello di dare regole etiche stringenti per salvaguardare la rete da fenomeni criminali. Ecco che si ripropone in rete il dilemma dell'equilibrio tra tutela e libertà.
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