mercoledì 17 settembre 2008

Supera i 6 miliardi di euro il fatturato dell'e-content in Italia

Quanto vale in Italia il mercato dei contenuti digitali, il cosidetto e-content? 6,1 miliardi di euro. Questa infatti sembra essere la stima per il 2008 secondo l'ultimo rapporto sul mercato dei contenuti digitali realizzato da Confindustria con il Dipartimento Innovazione eTecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e con la collaborazione di Netconsulting. Il valore di questo mercato appare, secondo questo studio, in crescita rispetto all'anno scorso di circa un 20%. I prodotti che più spingono in alto questo mercato sono quelli legati ai Video e all'intrattenimento, sia online che mobile. Cresce l'importanza della pubblicità digitale, comprendente sia internet che cellulari, che si prevede genererà un fatturato superiore al miliardo di euro per il 2008, con una crescita sul 2007 del 36,2%, e vicino al miliardo e mezzo nel 2009, con una crescita 2009 su 2008 del 29,6%. Per la crescita dell'e-content in generale, cresce il contributo dato dal contenuto generato dagli utenti, mentre appare piuttosto piatto il comportamento delle aziende che sembrano ancora un po' restie a investire nella produzione di contenuti digitali o a sfruttare maggiormente la crescita di questo mercato. Per analizzare nei dettagli il rapporto e-Content 2008, è possibile accedere ad atti e documenti da questa pagina.

mercoledì 10 settembre 2008

Un sito per controllare e proteggere la foresta amazzonica

Nonostante sia risconosciuta da tempo come uno dei polmoni verdi più importanti, se non il più importante, del nostro pianeta, la foresta amazzonica è periodicamente vittima di atti di devastazione, di incendi, e di azioni premeditate di deforestazione. Sono in molti, in tutto il mondo, coloro che non ci stanno e che protestano attivamente contro la distruzione di questa foresta. Sono molte anche le persone contrarie alla deforestazione progressiva dell'Amazzonia, ma che forse non hanno mai partecipato a forme di protesta concrete. D'ora in poi, per una e per l'altra di queste 2 categorie di persone che hanno a cuore il destino della foresta amazzonica, c'è un sito dove sarà possibile controllare giorno per giorno incendi e deforestazioni abusive e di esprimere online la propria protesta contro di essi. Si tratta di Globo Amazonia, un sito del network brasiliano Globo.com, che, attraverso una mappa interattiva, offre informazioni sugli avvistamenti di incendi e deforestazioni abusive, e permette di organizzare la protesta dei cittadini sdegnati. Grazie all'uso della piattaforma Orkut di Google, è possibile condividere con altri utenti il proprio sdegno per gli atti di deforestazione e partecipare a iniziative di protesta. Si tratta di un nuovo strumento di osservazione, di conoscenza dei fatti e di lotta contro lo scempio della foresta amazzonica. Il tutto arricchito da una notevole quantità di notizie e informazioni sulla foresta in generale e sulla vita delle comunità che vivono in quella regione, nonché da approfondimenti su bellezze e peculiarità dell'Amazzonia.

giovedì 4 settembre 2008

Agoravox, sito di giornalismo partecipativo, adesso anche in Italia

E' da poco arrivato anche in Italia Agoravox, il sito di giornalismo partecipativo fondato in Francia nel 2005. Arriva in Italia dopo che in Francia ha raggiunto il milione di visitatori unici al mese e i 35.000 cittadini reporters che offrono i loro contenuti sul sito. Agoravox consiste in un giornale online che pubblica solo articoli, inchieste e approfondimenti scritti da cittadini comuni e bloggers e approvati da un gruppo di moderatori che pubblica quelli ritenuti validi. Chi vuole proporre il proprio contributo deve registrarsi e rispettare alcune linee guida. Una volta mandato l'articolo, vi sono alcuni bloggers-moderatori che decidono se pubblicare o no l'articolo, sulla base della sua validità, originalità e pertinenza, attraverso un sistema di voti. Questi moderatori sono scelti dalla community tra coloro che hanno pubblicato almeno 5 articoli e hanno ricevuto un voto positivo dagli utenti (in Francia questi moderatori sono 1.000 su 35.000 reporters). Se l'articolo raggiunge il quorum necessario di voti tra i moderatori che l'hanno letto, allora esso viene pubblicato con un breve commento che spiega il voto ricevuto. Una volta messo online, un articolo viene votato dagli utenti e, in base al numero di preferenze e commenti, sale o scende di posizione nelle pagine del sito. Agoravox è stato fondato nel 2005 da Carlo Revelli, spinto dalla sempre maggiore discrepanza percepita tra l'opinione pubblica reale e ciò che dicevano politici e mass media e anche da quel fenomeno drammatico che è stato lo Tsunami, durante il quale si poteva notare come attraverso la rete si potevano trovare notizie ed aggiornamenti che attraverso i canali di comunicazione tradizionali non riuscivano ad arrivare. L'obiettivo di Agoravox è quello di rendere i cittadini sempre più protagonisti nel racconto di quello che succede intorno a loro, dare visibilità a fatti che vengono ignorati dai media tradizionali e permettere di fare inchieste su fatti d'attualità senza il filtro delle poche redazioni delle testate tradizionali, dando spazio a commenti, documentazioni e giudizi dei cittadini che vengono direttamente coinvolti in quei fatti.

mercoledì 27 agosto 2008

Google incrementa il suo vantaggio sugli altri motori di ricerca in USA

Secondo l'ultima rilevazione di comScore qSearch Google aumenta il proprio vantaggio competitivo sugli altri motori di ricerca nel mercato americano. In tutto infatti la percentuale di ricerche effettuate in USA a luglio sui siti di Google è stata, secondo questo studio, del 61,9%, un 0,4% in più rispetto al 61,5% registrato nel mese di giugno. Google è seguito da Yahoo, che ha intercettato il 20,5% di tutte le ricerche effettuate dagli utenti americani. Microsoft si piazza al 3° posto con l'8,9%, seguita da Ask Network, con il 4,5%, e da AOL LLC, con il 4,2 per cento. Interessante anche il dato sul totale di ricerche fatte sul web in USA a luglio: 11,8 miliardi, il 2% in più rispetto a giugno. Questi dati, oltre a rilevare la continua crescita di seguito del motore di ricerca di Mountain View, segnalano anche la flessione, seppur leggera, dei 2 suoi principali competitor nel mercato americano delle ricerche. I siti di Yahoo infatti, a luglio hanno "perso" lo 0,4% di ricerche rispetto al mese precedente, mentre quelli di Microsoft lo 0,3%, sempre rispetto a giugno. Il grosso della crescita di Google sembra venire dall'incremento di ricerche sui siti facenti parte del network di Google, YouTube in testa.

martedì 19 agosto 2008

I siti di social network nel mondo cresciuti del 25% nell'ultimo anno

Secondo un recente studio di Comscore, i siti di social network nel mondo hanno tutti visto crescere il numero dei propri visitatori. Se si prendono tutti i principali siti del mondo appartenenti a questa categoria, la crescita media per il periodo che va dal giugno 2007 al giugno 2008 è stata del 25%. La ricerca è stata condotta su un campione internazionale di utenti al di sopra dei 15 anni connessi alla rete sia da casa che da lavoro. Comscore ha raccolto i dati anche divisi per 5 macroaree mondiali. Tra queste quella che ha registrato la crescita più forte è quella africana-mediorientale, con una crescita del 66% (da circa 18 a circa 30 milioni di visitatori unici). Segue l'Europa, dove i visitatori unici dei siti di social network sono passati da circa 123 a circa 165 milioni, con un + 35% di crescita, l'America latina, con una crescita del 33% (da circa 40 milioni a circa 52 milioni di visitatori unici), l'Asia orientale, che ha visto passare gli utenti dei social networks da circa 163 milioni a circa 201 milioni, con una crescita del 23%, e, infine, l'America del Nord, che ha registrato una crescita del 9% (utenti passati da circa 121 a circa 131 milioni). I 3 siti in assoluto più visitati sono risultati Facebook, MySpace e Hi5, rispettivamente con circa 132, 118 e 56 milioni di utenti unici. Facebook è anche il sito che ha fatto registrare la crescita annuale più significativa, pari al 153%. Per chi volesse approfondire i risultati della ricerca di Comscore, qui si trovano tutti i dettagli.

mercoledì 13 agosto 2008

Per gli utenti americani video adv ok ma non per i video amatoriali

Secondo un recente studio di Ipsos MediaCT, la maggior parte degli utenti internet americani al di sopra dei 12 anni, che hanno caricato in rete o scaricato da internet, almeno una volta, video digitali, vede di buon grado l'inserimento di pubblicità nei video se questo permette la loro visione gratuita. Ma il grado di accettabilità di questo "scambio" dipende dal tipo di contenuto video. Se infatti per i film e per gli spettacoli televisivi la percentuale di coloro che vedono come positivo l'inserimento di pubblicità in tali video è molto alta, rispettivamente del 75% e dell'82%, questa percentuale si abbassa in caso di video musicali, 68%, e video di news, 63%. Nel caso invece dei video amatoriali la maggior parte degli utenti intervistati si dice contraria all'inserimento di pubblicità, forse anche perché tali video rappresentano un qualcosa di personale, e come tale, non "commercializzabile". Queste diverse percezioni degli utenti riflettono anche la strategia con cui si stanno muovendo alcuni siti di videosharing, che stanno distinguendo in maniera sempre più precisa i video amatoriali e personali dai video più professionali e più lunghi, in modo da studiare una strategia pubblicitaria solo per questi ultimi video e lasciare liberi da pubblicità i video personali degli utenti.

martedì 5 agosto 2008

Wikipedia prova a filtrare i contributi degli utenti

Lo scorso mese si è tenuta ad Alessandria d'Egitto il grande raduno mondiale annuale di tutti i collaboratori e i fan dei progetti Wikimedia, tra cui anche Wikipedia. La convention, che si chiama Wikimania, ha affrontato molti temi, tra cui centrale è stato quello dello sviluppo futuro di Wikipedia, la grande enciclopedia online frutto dei liberi contributi degli utenti. In modo particolare s'è affrontato il tema della qualità dei contributi, dato che spesso, in tutte le versioni linguistiche dell'enciclopedia, capita che alcuni utenti inseriscano testi che contengono falsità, insulti o inesattezze. Per ovviare a questo problema, che scalfisce la credibilità di Wikipedia, in Germania è stato lanciato un test di un sistema cosiddetto "flagged revision". In poche parole tra i collaboratori di Wikipedia Germania sono stati scelti 3.000 utenti, ribattezzati checker, che devono controllare e convalidare i contributi di tutti gli altri utenti. Questi checker sono stati scelti in base al numero di contributi da loro dati a Wikipedia, almeno 300, e alla loro disponibilità a svolgere questa funzione di controllo per la grande enciclopedia mondiale. L'esperimento che si sta svolgendo in Germania prevede l'aumento di questi "controllori" e "convalidatori" dei contributi degli utenti in modo che il tempo che deve trascorrere tra la proposta di nuovo contenuto degli utenti e la loro convalida sia sempre più breve. Nel caso in cui un contributo venga dichiarato non valido e non idoneo alla pubblicazione, esso rimane comunque visibile agli utenti che potranno discutere della scelta di non pubblicarlo ed eventualmente spingere per una sua pubblicazione in un secondo momento. Un altro punto di cui si è parlato è quello del numero esiguo di voci attualmente presenti nella versione araba di Wikipedia (circa 67.000 contro le circa 2,5 milioni di voci presenti nella versione inglese). Questa bassa presenza di contributi in arabo sembra però dipendere esclusivamente da una scarsa partecipazione degli utenti mondiali che usano questa lingua, e quindi contro questa disparità di informazioni non sembrano essere possibili soluzioni che non partano dagli utenti che scrivono in arabo.