mercoledì 2 marzo 2011

Blottr, un nuovo modello di giornalismo partecipativo?

Si chiama Blottr, ed è un sito inglese fondato da Adam Baker, dove chiunque può registrarsi e inserire notizie, scrivere articoli e commentare ciò che scrivono gli altri utenti, soprattutto in merito alla cronacha e alla vita locale, dove magari il mainstream dei media di massa fa più fatica ad arrivare. E' uno dei tanti siti di giornalismo partecipativo, quel modello di giornalismo per cui tutti gli utenti che lo desiderano possono diventare anche solo per una o poche volte come dei giornalisti che scrivono e riflettono di quanto succede intorno in sé. Di siti come questo ce ne sono già tanti in rete, ma Blottr coniuga 3 elementi diversi che lo rendono particolare: giornalismo fatto dagli utenti, ricompensa per chi scrive gli articoli sulla base delle visualizzazioni dell'articolo stesso, e un algoritmo che in automatico valuta la credibilità di un articolo sulla base di fattori oggettivi e misurabili. E' soprattutto questo terzo aspetto ciò che rende particolare Blottr; si tratta di un algoritmo che prende in esame elementi quali il numero di volte che un determinato articolo è stato commentato, o il numero di volte che è stato segnalato sui social network, per calcolare in automatico la credibilità e il valore della fonte. Inoltre anche la formula di revenue sharing offerta a coloro che scrivono su Blottr non è cosi frequente sugli altri siti di giornalismo partecipativo; infatti Blottr riconosce una certa cifra basata sul numero di visualizzazioni dell'articolo, con un cpm che sembra essere intorno a una sterlina, e non su sistemi di pay per click come quelli basati sul Display Network di Google. Per ora il sito ha 2.500 utenti registrati, ma, secondo quanto affermano alcuni dati recenti, starebbe crescendo molto in questi ultimi mesi.

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