giovedì 9 dicembre 2010

Flattr, per dare direttamente soldi ai siti che si vuole sostenere

Si chiama Flattr ed è una delle ultime novità del web: un sistema di micro-pagamenti per dare piccole somme di denaro, semplicemente con un click su un bottone, ai siti che si ritiene meritevoli di essere supportati anche economicamente. Come funziona? Chi ha un sito e vuole ricevere donazioni, pubblica sulle pagine di questo sito un bottone Flattr; tutti gli utenti che visiteranno questo sito, vedranno questo bottone, e, se riterranno il sito di qualità, utile, bello, interessante o quant'altro, e decideranno di fare una piccola donazione per contribuire a finanziare quel sito, potranno cliccare sul bottone Flattr e il pagamento verrà effettuato a fine mese. Come? Basta avere un account Flattr, e caricare su di esso una piccola quota mensile di denaro, minimo 2 euro; ogni volta che si fa una donazione, il sistema di Flattr la registra, e cosi fa per tutte le altre donazioni fatte in quello stesso mese; alla fine del mese, Flattr divide la quota caricata sull'account per il numero di offerte fatte e assegna parti uguali di denaro a tutti i siti cui si è deciso di dare l'offerta. Flattr si prende il 10% delle donazioni e una parte del restante 90% va a coprire le spese per i pagamenti con i vari sistemi che vengono utilizzati. E' l'applicazione della logica dei social network a un nuovo possibile modello di business, e, più nello specifico, è la traduzione in denaro del concetto del bottone "Mi piace" di Facebook; premiare, ma questa volta anche dando soldi, i contenuti che si trovano nel web e che si valutano meritevoli; è anche forse una traduzione in chiave democratica e popolare del concetto di "donazione", che solitamente è appannaggio di grandi fondazioni, enti e banche. L'idea è interessante e prospetta davanti un modello in cui tutti possono diventare sostenitori economici di tutti e tutti possono ricevere sostegno economico da tutti, senza più necessariamente dover ricorrere a grandi benefattori, finanziatori, banche e quant'altro; una bella iniezione di democraticità anche nel modo di sostenere economicamente i progetti che vengono lanciati sul web, anche da utenti comuni che non hanno grandi budget da investire. Bisognerà vedere se si tratta di un'idea utopistica o di un modello che piano piano riesce a prendere piede, se gli utenti useranno questo bottone, magari non con la stessa frequenza del bottone "Mi piace" di Facebook, dato che in questo caso il click è sicuramente più "impegnativo", ma almeno con una frequenza tale da promuovere veramente un nuovo modello di business.

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