mercoledì 5 marzo 2008
Una tassa su internet contro la povertà?
Internet entra prepotentemente nel dibattito sulla povertà nel mondo. A oggi ci sono 2,8 miliardi di esseri umani che vivono con meno di 2 dollari al giorno (circa 1,3 euro). L'ONU aveva fissato nel 2000 8 "Obiettivi del millennio" per combattere la povertà nel mondo, e per ridurre della metà il numero di esseri umani che vivono con meno di un dollaro al giorno e che soffrono la fame. Ma a oggi, per raggiungere quegli obiettivi nel 2015, mancano circa 50 miliardi di dollari all'anno (poco più di 33 miliardi di euro). Perché? Perché i paesi non mantengono le promesse fatte e, nonostante la buona volontà di molti, i soldi che arrivano all'ONU per ridurre la povertà nel mondo sono inferiori a quelli promessi. E allora cosa fare? L'ultima idea arriva da Philippe Douste-Blazy, ex-ministro degli esteri francese e consigliere speciale del segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon per le fonti innovative dei finanziamenti dello sviluppo. Douste-Blazy ha proposto recentemente di mettere una tassa su giochi online e sull'ecommerce e, in aggiunta, di chiedere un contributo volontario a tutti gli internauti del mondo di pochi dollari. Dati alla mano, secondo il consigliere speciale di Ban Ki-moon, questo contributo, con un piccolo sforzo individuale da parte di chi usa internet, permetterebbe di raggiungere gli obiettivi del millennio. Essendo stato chiamato all'ONU per trovare "fonti innovative" per i finanziamenti allo sviluppo, forse per Douste-Blazy è stato abbastanza naturale pensare subito a internet: cosa c'è di più innovativo? Forse è anche vero che in media chi usa internet per giocare online e per fare ecommerce è più ricco di chi non lo usa. Ma penso sia opportuno anche farsi queste domande tenendo fermo l'importanza e la bontà del fine della proposta fatta: perché, al posto di trovare fonti innovative di finanziamento, non pretendere che i paesi che hanno firmato gli obiettivi del millennio diano i soldi necessari per raggiungere tali obiettivi? Se si accerta che i governi non sono capaci di fare ciò, perché non chiedere a tutti i cittadini dei paesi più ricchi, ma indipendentemente dal fatto che usino o non usino il web, di fare una donazione libera o di dare un contributo una tantum, per aiutare l'ONU a raggiungere gli obiettivi del millennio?
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