martedì 23 giugno 2015

La Mobile Economy in Italia vale 25,7 miliardi di euro

Secondo i dati dell'Osservatorio Mobile Economy del Politecnico di Milano, il fatturato prodotto in Italia da tutte le attività legate al mobile è di 25,7 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto ai 24,7 miliardi di euro del 2013. 20 miliardi di euro sono divisi quasi a metà tra i servizi tradizionali di telefonia mobile, calati rispetto all'anno precedente di un 16% e gli altri servizi, come la vendita di dispositivi mobili, la connettività dei dati mobile, il mobile content, il mobile commerce e il mobile payment, tutti servizi cresciuti di un 17%; mentre i restanti 6 miliardi circa riguardano gli investimenti fatti, come quelli nella rete 3G e 4G, che sono aumentati rispetto al 2013 del 34%. 25,7 miliardi di euro significa l'1,65% del PIL italiano. E, secondo le previsioni fatte dall'Osservatorio del Politecnico di Milano, il trend porterà questa cifra a 37 miliardi di euro nel 2017, pari al 2,3% dell'intero PIL italiano. A trainare questa crescita dovrebbero essere soprattutto mobile commerce e mobile payments.

martedì 16 giugno 2015

Twitter potenzia il blocco degli accounts da parte degli utenti

Già ora su Twitter un utente può bloccare degli accounts che interagiscono in qualche modo con lui e che sono indesiderati. Ma attualmente egli può farlo bloccando individualmente ogni account uno ad uno; per quelli che ricevono tanti messaggi o hanno una grande mole di flusso informativo, questo lavoro certosino può rivelarsi lungo e noioso. Cosi, Twitter ha deciso di dare la possibilità ai propri utenti di bloccare contemporaneamente più accounts indesiderati e di creare delle liste nere dove questi accounts vanno a finire rimanendo bloccati una volta per tutte. Non solo, il potenziamenteo del blocco degli accounts indesiderati passa anche attraverso la possibilità di estrarre queste liste e di condividerle con gli altri utenti, cosi come di importare da altri utenti liste nere fatte da loro. Insomma qualche strumento in più per rendere più "pulita" e più "sicura" la navigazione su Twitter.

martedì 9 giugno 2015

L'ecommerce in Italia nel 2014

Secondo i dati della Casaleggio Associati, l'ecommerce in Italia nel 2014 ha fatto segnare un fatturato di 24,2 miliardi di euro, con un incremento sul 2013 dell'8%. In 10 anni il fatturato dell'ecommerce in Italia è passato dall'1,6 miliardi del 2004 ai 24,2 miliardi del 2014 e la crescita annua è sempre stata in doppia cifra, a parte appunto il 2014 e il 2013, anni in cui s'è avuta una crescita inferiore al 10%. Il settore del tempo libero è quello che ha generato la quota relativamente maggiore di fatturato, con il 49% del totale, di cui il 44% viene dal gioco online, mentre alle sue spalle si è posizionato il settore del turismo, con il 30% del totale del fatturato. Per quanto riguarda le attività di web marketing adottate dalle aziende che fanno ecommerce, nel 2014 il 29% del fatturato è stato investito in keyword advertising, il 21% in SEO, il 12% in social media e un altro 12% in email marketing. Altri dati interessanti che emergono dall'indagine, sono che il 33% delle aziende che fanno ecommerce in Italia vendono anche su grandi marketplace, come Amazon e eBay, che solo il 32% delle aziende di ecommerce ha un sito multilingua, che il fatturato estero rappresenta in media il 31% del fatturato per quelli che esportano i loro beni, e che da mobile viene il 13% del fatturato totale.

martedì 2 giugno 2015

Seconda vittoria legale per l'AdBlock Plus di Eyeo

Per chi non lo conoscesse AdBlock Plus è un software che si può installare gratis sul proprio browser e che permette agli utenti di bloccare le pubblicità troppo invasive, facendo decidere a loro quali pubblicità bloccare e quali mantenere. La società che ha realizzato questo software, la Eyeo, è tedesca, e proprio dalla Germania sono partiti i primi attacchi contro il software, reo, secondo gli editori, di rischiare di ridurre le proprie entrate pubblicitarie, mettendo a rischio il business model più utilizzato sul web, quello fondato sulla gratuità della maggior parte dei contenuti in cambio della pubblicità. Sono stati infatti due in due mesi le cause legali contro l'AdBlock Plus, e in entrambi i casi, i procedimenti avviati si sono conclusi con una vittoria della società tedesca. Il secondo caso risale a qualche giorno fa, quando a far causa contro l'AdBlock Plus di Eyeo sono stati ProSiebenSat1 and IP Deutschland, due società del grande gruppo media RTL. Il Tribunale di Monaco ha deciso che AdBlock Plus è legale e non va fermato. Questo essenzialmente per due motivi, primo perché sono gli utenti a decidere liberamente se installare il software e bloccare la pubblicità invasiva e secondo perché la base utenti che per il momento utilizza AdBlock Plus non è tale da minare il modello di business basato sulla pubblicità dei grandi editori. Inoltre esso non infrange le norme sul copyright perché sta in una decisione libera dell'utente di un sito il bloccare parte della pubblicità visualizzabile sullo stesso, anche se l'editore non è d'accordo con questa scelta. Per il momento quindi, AdBlock Plus può continuare la sua corsa, su sempre più numerosi browser sparsi un po' in tutto il mondo.