venerdì 22 febbraio 2008

Le elezioni politiche italiane su Internet

In attesa delle cifre precise sul budget che gli schieramenti politici in campo stanno investendo su internet, sia in termini assoluti che in termini percentuali sulle spese totali di campagna elettorale, sembra che questa volta il web sia considerato per davvero importante ai fini dei risultati politici. I due grandi nuovi partiti che si giocheranno la vittoria finale, il pdl e il pd, hanno i loro nuovi siti, in cui si vede un'attenzione forse mai vista prima alle dinamiche del cosiddetto web 2.0. Questo vale soprattutto per il partito democratico, il cui sito è centrato sulle possibili azioni che gli utenti possono fare per diventare protagonisti in campagna elettorale: informati, conosci, attivati. La parte più importante del sito sembrano proprio i post e gli interventi degli utenti iscritti, oltre ovviamente alle news sul partito e agli aggiornamenti del tour elettorale di Veltroni. Purtroppo stona il fatto che la sezione myPD sia ancora in fase di attivazione. Per quanto riguarda invece il il pdl, la scelta di fare un sito "elettorale" che non ha nell'url il nome del partito denota una strategia più sul breve periodo e sicuramente non favorisce un buono e duraturo posizionamento su Google e, in generale, non garantisce una facile reperibilità nei motori di ricerca da parte degli utenti. Inoltre il sito, nonostante chiami alla partecipazione i propri elettori, con tutta la colonna di destra dell'homepage dedicata al coinvolgimento e alla partecipazione attiva degli utenti, sembra più una directory di web pages già esistenti, che un nuovo progetto web. Se si osserva invece il sito del Popolo della Libertà, esso appare abbastanza tradizionale e meno "nuovo" rispetto a quello del pd, con meno user generated content e con una forte presenza ancora dei leader dei partiti degli schieramenti. Questa minore "innovatività" la si vede anche nella struttura del sito, più pesante e statico quello del pdl e più leggero, dinamico e a social network quello del pd. Interessante in entrambi i siti la presenza importante della web tv partitica. E su Google cosa succede? Ad oggi la keyword partito democratico restituisce 627.000 risultati, la keyword popolo della libertà 284.000. Per ora nessuno dei 2 partiti sta facendo campagne di keyword advertising con annunci a cpc, e non mi è sembrato di vedere ancora banner pubblicitari sui siti. Anche Youtube sembra vedere una presenza più massiccia del pd, con 1210 video, contro i 270 del pdl. Ovviamente questi numeri sono frutti di una ricerca per keyword e non sono delle fotografie esatte della presenza dei partiti sui due siti, dal momento che tra i documenti restituiti dalle ricerche ci sono anche quelli che non sono strettamente attinenti ai due partiti italiani di cui si sta parlando. E gli altri schieramenti politici? La sinistra arcobaleno, il partito socialista, l'udc e la destra non sembrano forieri di grosse novità dal punto di vista della comunicazione online. Significativo per tutti è comunque il fatto che il sito internet delle varie liste è sempre chiaramente segnalato in tutti i manifesti elettorali, segno che tutti i partiti e tutte le liste sono consapevoli che la partita questa volta si gioca anche online. Infine ci sono i blog dei singoli politici, che stanno assumendo un peso sempre più importante nel panorama politico attuale e iniziano a condizionare le decisioni politiche nazionali e i temi di discussione poi ripresi dagli altri media. Basti pensare a quanto hanno fatto e fanno ancora discutere in questi giorni i blog di Di Pietro e di Miccichè. Senza dimenticare la ripresa, da parte del pd, ma non solo, dei temi cari a Beppe Grillo e diffusi quasi esclusivamente tramite il suo blog, come il limite al numero dei mandati parlamentati e il codice etico per "liste pulite". Speriamo che tutto questo continui anche dopo.

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