giovedì 25 settembre 2008

Come sta l'email marketing in Italia?

Una ricerca commissionata da ContactLab e realizzata da Human Highway ha cercato di far luce su numeri, dinamiche e peculiarità dell'email marketing nostrano. La ricerca è stata condotta su un campione costituito da tutti gli utenti italiani, uomini e donne, di età superiore a 15 anni, che usano il web almeno una volta alla settimana. Diversi sono i dati interessanti risultanti da questa ricerca. Per esempio in media ogni utente è iscritto a 6 mailing list, mentre la percentuale di coloro che non sono iscritti ad alcuna mailing list è del 4%. Quando gli utenti si iscrivono a una mailing list, in più della metà dei casi utilizzano il loro indirizzo di posta elettronica principale, mentre in meno del 10% dei casi usano un indirizzo creato ad hoc. Cresce l'attenzione selettiva degli utenti nei confronti delle email ricevute: due terzi degli utenti intervistati ha dichiarato di non aprire le email di dubbia provenienza, mentre il 35% di essi utilizza regolarmente la cartella antispam. La pubblicità ricevuta a causa di un'iscrizione a una mailing list viene percepita come un'intrusione fastidiosa nella maggior parte dei casi. Nel caso in cui l'email venga inviata per chiedere una collaborazione attiva dagli utenti, come nel caso della compilazione di un questionario di customer satisfaction, la percentuale di quelli che rispondono positivamente a un tale invito si attesta intorno a un 30%, percentuale che si alza se la richiesta di collaborazione è accompagnata da un incentivo o se l'utente vive la relazione con il richiedente come una relazione di fiducia. Nel caso della ricezione di email pubblicitarie con immagini, meno della metà degli intervistati ha un caricamento automatico delle stesse, mentre il 40% carica le immagini dell'email con un'operazione manuale, mentre il 15% rifiuta proprio le immagini. Un terzo degli utenti intervistati ha poi dichiarato di aver ricevuto almento una volta una video-email. La ricerca fornisce anche dei dati aggiornati sull'uso dell'email in generale in Italia. Nel nostro paese risultano esserci circa 50 milioni di caselle di posta elettronica, in media 2,6 a testa, per un totale di messaggi scambiati quotidianamente pari a 350 milioni, quasi 20 in media per utente. Oltre al computer, il 17% degli utenti intervistati, pari circa a 3,3 milioni di persone, dichiara di utilizzare anche un device mobile per la lettura delle email. Qui è possibile scaricare l'intera ricerca.

mercoledì 17 settembre 2008

Supera i 6 miliardi di euro il fatturato dell'e-content in Italia

Quanto vale in Italia il mercato dei contenuti digitali, il cosidetto e-content? 6,1 miliardi di euro. Questa infatti sembra essere la stima per il 2008 secondo l'ultimo rapporto sul mercato dei contenuti digitali realizzato da Confindustria con il Dipartimento Innovazione eTecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e con la collaborazione di Netconsulting. Il valore di questo mercato appare, secondo questo studio, in crescita rispetto all'anno scorso di circa un 20%. I prodotti che più spingono in alto questo mercato sono quelli legati ai Video e all'intrattenimento, sia online che mobile. Cresce l'importanza della pubblicità digitale, comprendente sia internet che cellulari, che si prevede genererà un fatturato superiore al miliardo di euro per il 2008, con una crescita sul 2007 del 36,2%, e vicino al miliardo e mezzo nel 2009, con una crescita 2009 su 2008 del 29,6%. Per la crescita dell'e-content in generale, cresce il contributo dato dal contenuto generato dagli utenti, mentre appare piuttosto piatto il comportamento delle aziende che sembrano ancora un po' restie a investire nella produzione di contenuti digitali o a sfruttare maggiormente la crescita di questo mercato. Per analizzare nei dettagli il rapporto e-Content 2008, è possibile accedere ad atti e documenti da questa pagina.

mercoledì 10 settembre 2008

Un sito per controllare e proteggere la foresta amazzonica

Nonostante sia risconosciuta da tempo come uno dei polmoni verdi più importanti, se non il più importante, del nostro pianeta, la foresta amazzonica è periodicamente vittima di atti di devastazione, di incendi, e di azioni premeditate di deforestazione. Sono in molti, in tutto il mondo, coloro che non ci stanno e che protestano attivamente contro la distruzione di questa foresta. Sono molte anche le persone contrarie alla deforestazione progressiva dell'Amazzonia, ma che forse non hanno mai partecipato a forme di protesta concrete. D'ora in poi, per una e per l'altra di queste 2 categorie di persone che hanno a cuore il destino della foresta amazzonica, c'è un sito dove sarà possibile controllare giorno per giorno incendi e deforestazioni abusive e di esprimere online la propria protesta contro di essi. Si tratta di Globo Amazonia, un sito del network brasiliano Globo.com, che, attraverso una mappa interattiva, offre informazioni sugli avvistamenti di incendi e deforestazioni abusive, e permette di organizzare la protesta dei cittadini sdegnati. Grazie all'uso della piattaforma Orkut di Google, è possibile condividere con altri utenti il proprio sdegno per gli atti di deforestazione e partecipare a iniziative di protesta. Si tratta di un nuovo strumento di osservazione, di conoscenza dei fatti e di lotta contro lo scempio della foresta amazzonica. Il tutto arricchito da una notevole quantità di notizie e informazioni sulla foresta in generale e sulla vita delle comunità che vivono in quella regione, nonché da approfondimenti su bellezze e peculiarità dell'Amazzonia.

giovedì 4 settembre 2008

Agoravox, sito di giornalismo partecipativo, adesso anche in Italia

E' da poco arrivato anche in Italia Agoravox, il sito di giornalismo partecipativo fondato in Francia nel 2005. Arriva in Italia dopo che in Francia ha raggiunto il milione di visitatori unici al mese e i 35.000 cittadini reporters che offrono i loro contenuti sul sito. Agoravox consiste in un giornale online che pubblica solo articoli, inchieste e approfondimenti scritti da cittadini comuni e bloggers e approvati da un gruppo di moderatori che pubblica quelli ritenuti validi. Chi vuole proporre il proprio contributo deve registrarsi e rispettare alcune linee guida. Una volta mandato l'articolo, vi sono alcuni bloggers-moderatori che decidono se pubblicare o no l'articolo, sulla base della sua validità, originalità e pertinenza, attraverso un sistema di voti. Questi moderatori sono scelti dalla community tra coloro che hanno pubblicato almeno 5 articoli e hanno ricevuto un voto positivo dagli utenti (in Francia questi moderatori sono 1.000 su 35.000 reporters). Se l'articolo raggiunge il quorum necessario di voti tra i moderatori che l'hanno letto, allora esso viene pubblicato con un breve commento che spiega il voto ricevuto. Una volta messo online, un articolo viene votato dagli utenti e, in base al numero di preferenze e commenti, sale o scende di posizione nelle pagine del sito. Agoravox è stato fondato nel 2005 da Carlo Revelli, spinto dalla sempre maggiore discrepanza percepita tra l'opinione pubblica reale e ciò che dicevano politici e mass media e anche da quel fenomeno drammatico che è stato lo Tsunami, durante il quale si poteva notare come attraverso la rete si potevano trovare notizie ed aggiornamenti che attraverso i canali di comunicazione tradizionali non riuscivano ad arrivare. L'obiettivo di Agoravox è quello di rendere i cittadini sempre più protagonisti nel racconto di quello che succede intorno a loro, dare visibilità a fatti che vengono ignorati dai media tradizionali e permettere di fare inchieste su fatti d'attualità senza il filtro delle poche redazioni delle testate tradizionali, dando spazio a commenti, documentazioni e giudizi dei cittadini che vengono direttamente coinvolti in quei fatti.