mercoledì 30 marzo 2011

Facebook compra Snaptu e punta ai cellulari di fascia bassa

Per 70 milioni di dollari, circa 50 milioni di euro, Facebook ha acquistato Snaptu, una società israeliana che sviluppa applicazioni in Java per i cellulari di fascia medio-bassa. La notizia conferma il crescente interesse del social network più usato al mondo per il mercato mobile e la sua progressiva penetrazione in esso. Questa volta l'attenzione di Facebook si è concentrata sui cellulari di fascia medio-bassa; che pare costituiscano ancora, nonostante il crescente successo degli smartphone, circa l'80% di tutti i dispositivi mobili venduti al mondo, 4,2 miliardi di pezzi sui 5,3 miliardi totali. I cellulari di fascia bassa sono quelli che non prevedono la connessione a Internet, che hanno poca memoria e che sono dotati di schermi piccoli. Per questo tipo di cellulari Snaptu aveva già sviluppato in passato applicazioni social; ora, dopo aver già lavorato con Facebook per diverse applicazioni, gli sforzi di Snaptu si concentreranno esclusivamente su questo social network, che è particolarmente interessata a integrare i propri meccanismi e le proprie dinamiche con lo strumento degli sms.

martedì 22 marzo 2011

L'uso dei social networks per macro-aree del mondo

Quanto usano i social networks gli utenti internet nel mondo? A questa domanda dà delle risposte la ricerca di comScore intitolata The ComScore 2010 Digital Europe Year in Review, che riporta alcuni dati sull'uso del social network per macro-aree mondiali. Con essa si scopre che, fatta eccezione per l'area Asia Pacific, dove la percentuale di utenti internet che usavano i social networks era, nel dicembre 2010, del 47,9%, tutte le altre 4 grandi aree del mondo hanno fatto registrare, sempre nell'ultimo mese dell'anno scorso, una percentuale di uso dei social network superiore all'80%. In particolare l'area Middle East-Africa ha avuto una percentuale dell'81,2%, l'Europa una percentuale dell'84,4%, l'America Latina una percentuale dell'87,7%, e il Nord America una percentuale dell'89,8%. Tutte queste 4 aree del mondo hanno visto una crescita dell'uso dei social network, 2010 su 2009, e l'area che è cresciuta di più in termini percentuali è l'Europa, con una crescita annua pari al 10,9%. Qui è possibile visionare tutte le slide della ricerca di comScore.

mercoledì 16 marzo 2011

Ricerche online USA: cresce Bing, cala Google

Secondo i dati di ComScore relativi agli ultimi 6 mesi, da settembre 2010 a febbraio 2011, il mercato delle ricerche online in USA ha visto la crescita dell'utilizzo di Bing, che è passato dall'11,2% di market share del settembre 2010 al 13,6% del febbraio 2011; a questa crescita di Bing s'è accompagnato un calo, se pur leggero, delle ricerche effettuate su Google, che, come quota di mercato, è sceso dal 66,1% del settembre 2010 al 65,4% del febbraio 2011; quasi stabile invece Yahoo, passato dal 16,7% del settembre 2010 al 16,1% del 2011. C'è da dire che in questi dati sono incluse solo le ricerche online sulla rete dei motori di ricerca tradizionali e testuali appartenenti a questi 3 grandi players di mercato, e non sono quindi registrate le ricerche effettuate online su servizi quali Google Maps e YouTube, ridimensionando cosi, anche in modo significativo, la quota di mercato che si dovrebbe attribuire a Google nel caso in cui si considerassero tutte i tipi di ricerche che vengono effettuate ogni giorno online. Ma è comunque un dato molto utile per capire le dinamiche di un mercato importante come quello statunitense sui motori di ricerca più utilizzati per iniziare o proseguire la propria navigazione online.

martedì 8 marzo 2011

Quasi 26 milioni gli utenti attivi italiani di Internet

Secondo i dati di Audiweb Database, che stima i dati degli utenti italiani, dai 2 anni in su, che collegano a Internet almeno una volta al mese con un computer da casa, dall'ufficio o da altri luoghi, gli italiani che avrebbero navigato in internet almeno una volta nel mese di gennaio di quest'anno sarebbero quasi 26 milioni, per la precisione 25,8 milioni. Sono numeri che segnerebbero un più 11,6% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Simile percentuale di crescita annua, 11,3%, anche per gli utenti attivi nel giorno medio, che sarebbero stati 12,6 milioni. In media gli utenti attivi internet in Italia avrebbero navigato a gennaio in media 1 ora e 40 minuti circa, vedendo 201 pagine web ciascuno; le ore del giorno che avrebbero fatto registrare il maggior numero di utenti online sarebbero state quelle comprese tra le 18 e le 21, con 6,9 utenti collegati alla rete durante quelle ore. Per quanto riguarda il profilo degli utenti italiani sulla rete a gennaio, essi risulterebbero essere stati in prevalenza uomini, 7 milioni circa, contro i 5,5 milioni di donne; la fascia di età che avrebbe dato il contributo più grande in termini di utenti internet sarebbe quella compresa tra i 35 e i 54 anni, i cui utenti avrebbero rappresentato circa il 46% del totale degli utenti internet attivi italiani. Infine, il 31, 3% degli utenti si sarebbero collegati dalle regioni nord-occidentali del nostro paese, mentre il 30,4% dalle regioni meridionali.

mercoledì 2 marzo 2011

Blottr, un nuovo modello di giornalismo partecipativo?

Si chiama Blottr, ed è un sito inglese fondato da Adam Baker, dove chiunque può registrarsi e inserire notizie, scrivere articoli e commentare ciò che scrivono gli altri utenti, soprattutto in merito alla cronacha e alla vita locale, dove magari il mainstream dei media di massa fa più fatica ad arrivare. E' uno dei tanti siti di giornalismo partecipativo, quel modello di giornalismo per cui tutti gli utenti che lo desiderano possono diventare anche solo per una o poche volte come dei giornalisti che scrivono e riflettono di quanto succede intorno in sé. Di siti come questo ce ne sono già tanti in rete, ma Blottr coniuga 3 elementi diversi che lo rendono particolare: giornalismo fatto dagli utenti, ricompensa per chi scrive gli articoli sulla base delle visualizzazioni dell'articolo stesso, e un algoritmo che in automatico valuta la credibilità di un articolo sulla base di fattori oggettivi e misurabili. E' soprattutto questo terzo aspetto ciò che rende particolare Blottr; si tratta di un algoritmo che prende in esame elementi quali il numero di volte che un determinato articolo è stato commentato, o il numero di volte che è stato segnalato sui social network, per calcolare in automatico la credibilità e il valore della fonte. Inoltre anche la formula di revenue sharing offerta a coloro che scrivono su Blottr non è cosi frequente sugli altri siti di giornalismo partecipativo; infatti Blottr riconosce una certa cifra basata sul numero di visualizzazioni dell'articolo, con un cpm che sembra essere intorno a una sterlina, e non su sistemi di pay per click come quelli basati sul Display Network di Google. Per ora il sito ha 2.500 utenti registrati, ma, secondo quanto affermano alcuni dati recenti, starebbe crescendo molto in questi ultimi mesi.