sabato 19 gennaio 2008

I navigatori italiani sopra i 23 milioni

Raggiunta quota 23 milioni. Sono stati questi infatti, secondo i dati diffusi da Nielsen, gli utenti italiani online, che hanno usato il web almeno una volta nel corso del mese. Una crescita del 3% rispetto a ottobre. Guardando i dati da novembre 2007 a novembre 2006 si può avere un'idea del trend annuale che la rete ha vissuto in Italia. E si può notare come in un anno i navigatori italiani siano aumentati di 4 milioni, con un tasso di crescita del 23%. Tra questi gli uomini crescono più delle donne a livello generale, in quanto i primi sono ormai il 58% del totale, mentre le seconde sono ferme al 42%. La crescita più significativa è spettata agli adulti. Gli utenti compresi nella fascia d'età 35-49 anni sono infatti cresciuti del 52%. Buona crescita anche per gli adolescenti che sono aumentati del 24%. Per quanto riguarda invece le diverse categorie di siti
da segnalare l'aumento di utenti delle communities (14,3 milioni di utenti, +46%), trainate soprattutto da Windows Live Spaces, Libero Community, Alice Community, MySpace e Facebook, i siti di news (12,5 milioni di utenti, +56%) con La Repubblica, Il Corriere della Sera, MSN News, Ansa e Mediaset News, i tool di ricerca e traduzione (10,2 milioni di utenti, +65%), trainati da Wikipedia, Yahoo! Answers, WordReference e Altavista Babel Fish, i siti di video (10 milioni di utenti, +96%), trainati soprattutto da YouTube, ma anche da Alice Video, Google Video e Libero Video, i siti di mappe e informazioni di viaggio (9,5 milioni di utenti, +69%) con Google Maps, ViaMichelin, Paesionline, Google Earth e Mappy, i siti di broadcasting (8,2 milioni di utenti, +68%), e, per finire, i siti per la ricerca immobiliare (1.9 milioni, più che raddoppiati rispetto al 2006). Fa fatica a decollare invece l'e-commerce, con una percentuale di utenti che acquistano online che si attesta al 7% sul totale. I siti del cosidetto web 2.0 sono stati visitati da 13,6 milioni di utenti, pari al 61% dei navigatori italiani. Di questi solo 6,4 milioni hanno visitato almeno un blog, anche se quelli che si mostrano proattivi sui blog sono solo un quinto di questi.

sabato 12 gennaio 2008

Amazon venderà canzoni della Sony BMG senza protezione

Annuncio importante nel mondo della musica online. Amazon.com, uno dei più grandi venditori online di musica al mondo, a breve offrirà a tutti gli utenti le canzoni del catalogo Sony BMG Music Entertainment senza la tecnologia di protezione anticopia, o di protezione dei diritti digitali. Con questa iniziativa Amazon diventerà il primo venditore a offrire ai consumatori canzoni prive del sistema DRM delle quattro principali etichette discografiche in formato MP3. Le canzoni in MP3 potranno essere ascoltate con la gamma più ampia di lettori dall'iPod di Apple a Zune di Microsoft. L'accordo tra Amazon e Sony BMG Music Entertainment determinerà probabilmente un ulteriore grande passo in avanti nell'evoluzione dell'offerta di musica da parte delle grandi case discografiche mondiali, che dovranno sempre più adattarsi a un mercato reso sempre più libero, sempre più competitivo e sempre meno protetto. Il peso di quest'ultima decisione della Sony BMG Music Entertainment lo si può cpaire semplicemente scorrendo l'elenco degli artisti della seconda etichetta al mondo, tra cui si notano, tra gli altri, nomi come quelli di Beyonce, Britney Spears e Celine Dion.

sabato 5 gennaio 2008

Negli USA il web primo media per le scelte politiche dei cittadini

E' iniziata questa settimana negli USA la corsa delle primarie per trovare i due candidati che si affronteranno nelle presidenziali americane. Quasi tutti i candidati americani hanno fatto largo uso della rete per presentare il proprio programma agli elettori e per apparire più "innovativi" degli altri. Ma quanto la comunicazione online oggi, nel paese trainante lo sviluppo del web, conta nelle scelte di voto degli americani? Secondo una recente indagine fatta da Burst Media, per il 26,8% dei cittadini americani internet è il posto migliore dove trovare le informazioni relative ai candidati e alle elezioni. Secondo questi numeri la rete si piazza davanti a tutti gli altri media, in quanto solo il 20,5% preferisce alla rete la televisione, il 17,8% i giornali, il 6,6% la radio, il 5,4% le brochure e gli opuscoli e il 2,8% i magazine. Altro dato interessante è che quasi un quarto degli intervistati ha detto di aver cliccato su un'annuncio pubblicitario di uno dei candidati, e di questi il 63,5% ha approfondito la lettura con le informazioni supplementari, il 47,3% ha inviato una e-mail al candidato, il 39,5% ha richiesto aggiornamenti sulla campagna elettorale, il 33,4% ha visto un video pubblicitario, il 17,8% ha fatto una donazione online e il 16,8% si è arruolato fra i volontari per l’organizzazione. L'indagine di Burst Media, che è stata condotta su un campione di 900 elettori americani, spiega cosi il perché i candidati politici americani abbiano speso parte del loro budget nel pianificare un'attenta strategia di comunicazione e di pubblicità anche sulla rete. Non solo facendo video, usando strumenti interattivi e facendo dei bei siti, ma pianificando vere e proprie campagne pubblicitarie, che, come segnalano i dati forniti sopra, servono da esca per catturare la primissima attenzione degli elettori. Essere su internet negli USA non vuol dire tanto essere "più avanti" degli altri, quanto più consapevoli delle attese che gli elettori americani hanno nei confronti di una presenza sul web: informazione completa e possibilità di approfondimento con modalità semplici e in poco tempo.